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Al Pacino: “Il Padrino? Nessuno credeva in me, stavo per mollare”

L’attore 74enne rivela in un’intervista che avrebbe voluto abbandonare il ruolo di Michael Corleone perché la Warner Bros non lo voleva. Fu Francis Ford Coppola a chiedergli di restare.
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Al Pacino apre il baule dei ricordi nel corso di un'interessante intervista rilasciata a Loaded, il magazine al maschile tutto cinema e spettacolo, e confessa che stava per gettare la spugna quando, dopo numerosi provini, non riusciva a convincere la produzione a dargli la parte di Michael Corleone ne "Il Padrino". La Warner Brothers non voleva saperne di scritturarlo, così lui stava per mandare tutto a monte per dedicarsi ad altro. Fu Francis Ford Coppola ad insistere con la produzione ed evitare quello che sarebbe, in futuro, diventato uno "scartato eccellente" (un po' come avvenuto per i primi progetti dei Beatles, di Madonna, Steve Jobs, la lista è davvero molto lunga).

Non volevo più recitare ne Il Padrino, perché non sapevo come sarebbe andata, non ne avevo idea. Pensavo: come farò a interpretare questo ruolo? Nessuno mi vuole, eccetto Coppola. All'epoca pensavo che fosse un po' matto…

Francis Ford Coppola vide Al Pacino recitare a teatro nel ruolo di un giovane tossicodipendente nel dramma "Does a tiger wear a necktie", un'interpretazione che gli valse un Tony Awards. Fu amore a prima vista. Ma perché la Warner Brothers non voleva saperne di scritturarlo? Molto semplice. Si preferiva puntare a nomi già da botteghino, come Jack Nicholson, Robert Redford o Warren Beatty ma, fortunatamente per gli amanti del cinema, Francis Ford Coppola riuscì ad impuntarsi ed avere la meglio. I risultati hanno poi confermato che il regista aveva assolutamente ragione.

Devo dire di essere stato molto fortunato, perché Francis Ford Coppola è un grande uomo e se lui non mi avesse voluto a tutti i costi, io non avrei mai recitato in quel film.

Per "Il Padrino", Al Pacino riceverà la prima nomination agli Oscar della sua brillante carriera. E pensare che ne è riuscito a vincere soltanto uno, in "Scent of a woman – Profumo di donna" nel 1993.

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