Allarme nel porno giapponese: “Non ci sono attori, solo 70 contro 10mila attrici”
Nel cinema porno giapponese c'è un'incredibile penuria di star maschili. Addirittura, il rapporto sarebbe di appena 70 attori maschi a fronte di ben diecimila attrici. Il curioso allarme è lanciato da Ken Shimizu, in arte Shimiken, il re del cinema hard del Sol Levante conosciuto anche con l'eloquente soprannome di "Cristiano Ronaldo del sesso". 35 anni, Shimiken vanta una lunga carriera come protagonista di oltre 7.500 pellicole a luci rosse, nelle quali sembra abbia avuto rapporti con la bellezza di 8.000 donne. Demoralizzato dalla difficoltà nel reperire star per ruoli virili in un'industria che pure fattura 20 miliardi di dollari ogni anno, Shimiken si è sfogato in un'intervista a France Presse, lanciando un appello a eventuali colleghi.
Siamo una specie in via d'estinzione. Siamo solo 70 attori maschi per 10mila donne. Faccio questa vita da 17 anni e non mi sono mai stancato, ma per gli spettatori è noioso vedere sempre gli stessi attori, è questa la mia più grande preoccupazione.
Già dal suo profilo Twitter, Shimiken si era lamentato del problema definendo la propria categoria "più rara dei panda" e "delle tigri del Bengala". Eppure, il Giappone, Paese dalla cultura sessuale piuttosto aperta, ha una lunga tradizione negli ambiti dell'Eros e del cinema per adulti. Basti pensare al grande successo dei "Pinku eiga", i film ad argomento erotico diffusi sin dagli anni 60. Nell'industria pornografica, però, evidentemente nessuno ha più voglia di fare l'attore e i pochi rimasti, come lo stakanovista Shimiken, devono farsi carico di tutto il lavoro. Lui, però, non sembra affato stanco di girare all'incirca 2-3 film al giorno, equivalenti a due ore quotidiane di "performance". Grazie alla professione, Ken si è arricchito e può permettersi di guidare una De Lorean d'epoca, come i protagonisti di "Ritorno al futuro". Gira con biglietti da visita di forma fallica e t-shirt con la scritta "Sex Instructor" ("istruttore del sesso"), rifiuta il viagra ("Non ne ho bisogno. Non ancora") e non ha dubbi:
È sempre meglio di un lavoro in ufficio.