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Boldi sbotta contro chi critica il suo film: “Un giorno quando avrete figli capirete”

L’attore comico reagisce alle critiche negative a “Natale al sud” attaccando Gabriele Niola che pochi giorni fa, su Fanpage, aveva definito il cinepanettone come “l’esposizione di quanto male si possa fare un film pur uscendo in sala”.
A cura di Andrea Parrella
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Massimo Boldi contro la critica cinematografica. Siamo alle porte del Natale e quella parola che da 20 anni segna puntualmente questo periodo, cinepanettone, sembra destinata a lasciare il segno anche su questo 2016 che volge al termine. Come da qualche anno a questa parte, dopo la separazione da Christian De Sica, Massimo Boldi tenta la carta dell'uscita in anticipo rispetto alla concorrenza. Dopo Matrimonio al Sud, quest'anno è la volta di Natale al Sud, con Biagio Izzo e Paolo Conticini, una procace Anna Tatangelo e Paola Caruso. Un film che, a quanto pare, non avrebbe mostrato alcun segno di discontinuità col passato rispetto agli elementi tradizionalmente contestai dalla critica, ma semmai un peggioramento in termini di forma e contenuto. Proprio su Fanpage Gabriele Niola, qualche giorno fa, sintetizzava così le ultime opere di Boldi subito dopo aver visto di Natale al Sud:

Massacrati, rovinati, sciatti e imbarbariti, i suoi film persistono e non raccontano nemmeno più l’Italia peggiore, sono solo l’esposizione di quanto male si possa fare un film pur uscendo in sala.

Un commento, quello dell'esperto di cinema, che a quanto pare Massimo Boldi non ha per niente gradito, rivolgendosi direttamente a Niola in un post comparso sulla sua pagina Facebook qualche ora fa: "Ci sono ancora finti critici, mascherati dietro una finta pagina di un qualsiasi gruppo di pettegolezzi, che senza ragione, si diverte a sparlare e sputare sentenze su argomenti che non fanno parte del suo intelletto, ma di quello di un Asino. Peccato perché un giorno, quando sarà adulto con famiglia e prole, si pentirà di aver buttato via una opportunità che non recupererà mai più. Auguri e complimenti a Gabriele Niola".

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