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Cannes 2014, Tarantino celebra Sergio Leone e i 50 anni di “Per un pugno di dollari”

Il film cult del regista italiana compie 50 anni e, per l’occasione, Tarantino ha fortemente voluto che fosse proiettata una copia restaurata al Festival di Cannes, subito dopo la premiazione.
A cura di Ciro Brandi
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Ben cinquanta anni, usciva “Per un pugno di dollari”, capolavoro del maestro Sergio Leone e caposaldo del genere spaghetti western, con un giovanissimo Clint Eastwood e la straordinaria colonna sonora di Ennio Morricone. La pellicola è la prima della cosiddetta trilogia del dollaro, con “Per qualche dollaro in più”, 1965, e “Il buono, il brutto, il cattivo” 1966 e per celebrare degnamente un evento del genere, chi più di Quentin Tarantino poteva farlo? Detto fatto, il regista – grandissimi ammiratore di Leone e appassionato del genere – ha colto al volo l’occasione offertagli dal Festival di Cannes 2014, e il 24 maggio, subito dopo la cerimonia di premiazione, sarà proiettata una copia del film cult, restaurata dalla Cineteca di Bologna.

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Per quei pochissimi che non avessero mai visto il film, Leone racconta la storia di Joe, lo straniero, un pistolero solitario che arriva a San Miguel, cittadina sul confine col Messico. Qui, le famiglie dei Rojo e dei Morales si fanno la guerra da anni per il controllo del contrabbando. Joe decide di fare il doppio gioco, cercando di aizzarle allo scontro finale, ma presto viene scoperto e torturato, tornando successivamente vendicarsi, dopo che i suoi torturatori sono riusciti, nel frattempo, a eliminare tutti i loro avversari.

L’evento rappresenta una grande soddisfazione per il cinema italiano che, quest’anno, è presente in gara solo col film “Le Meraviglie”, di Alice Rohrwacher. Sergio Leone è considerato, da sempre, una delle massime fonti d’ispirazione per decine di registi italiani ed internazionali, nonostante abbia diretto pochissimi film. Tuttavia, è impossibile non ricordare pietre miliari come “C’era una volta il West”, “Giù la testa” e “C’era una volta in America”. Onore al nostro cinema e ai suoi immortali maestri.

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