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Charlie Sheen e il dramma dell’Hiv: “Non ho mai pensato al suicidio”

L’attore ha smentito le voci circa la volontà di suicidarsi dopo aver appreso di essere positivo al virus dell’Hiv: “Non ho mai pensato ad una cosa del genere. Vado avanti”.
A cura di G.D.
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Charlie Sheen è stato uno degli attori più bersagliati dal gossip internazionale. Tacciato dalle sue ex compagne di essersi comportato come un "criminale irresponsabile" per non aver detto loro di aver contratto il virus dell'HIV, notizia di cui era in possesso sin dal 2011, adesso torna a parlare ed ammettere che per lui questo è un periodo davvero duro. Un momento difficile, soprattutto per gli avvocati che stanno fronteggiando diverse richieste di risarcimento, ma non è stata così dura da spingerlo al suicidio. Ha negato categoricamente le voci che sono rimbalzate su alcuni dei quotidiani più importanti degli States:

Quando ho saputo della diagnosi, sono stato male e mi sono sentito un irresponsabile. Ma non c'è stato mai un solo momento dove ho pensato al suicidio. È stato come svegliarsi da un brutto sogno, ma non ho mai pensato ad altro.

Nonostante i numerosi attacchi pubblici e le azioni legali intraprese nei suoi confronti, Charlie ha detto comunque di non rimpiangere nulla rispetto alle sue dichiarazioni:

Per me è stato come liberarsi di un peso, un peso così tremendo che è andato finalmente via dalle mie spalle. Ci sono stati diversi elementi che mi hanno impedito di farlo prima.

Il padre Martin: "Lo difendo, è un uomo coraggioso"

Tutti contro Charlie Sheen, ma c'è un uomo in particolare che lo difende a spada tratta. È suo padre, il grande attore Martin, che in una conferenza tenutasi in Florida il 19 novembre scorso, non ha avuto paura di lodare suo figlio per il coraggio che ha avuto nell'uscire allo scoperto.

Lui è stato al centro di questa storia per diversi mesi. Lo abbiamo incoraggiato ad uscire allo scoperto. Continuava a rimandare perché era come andare alla sua stessa esecuzione. È la cosa più difficile che abbia mai fatto. L'ho incontrato sabato sera, io e mia moglie siamo andati a trovarlo per rassicurarlo sul fatto che saremmo stati dalla sua parte e se voleva che andassi anch'io con lui, avrei cancellato i miei impegni. Lui ha detto che era una cosa che doveva fare da solo.

E quando ha visto la diretta in tv:

Non riuscivo a credere al livello di coraggio a cui stavo assistendo. Quello era mio figlio. Gli ho lasciato un messaggio e gli ho detto che se io avessi il coraggio che ha lui, cambierei il mondo.

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