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Enrico Montesano, i 70 anni di un pilastro dello spettacolo italiano

Il Conte Tacchia, Er Pomata, Rugantino, sono solo alcuni dei personaggi del cinema e del teatro sono stati portati al successo da Enrico Montesano in ben 50 anni di carriera. 62 film, 23 spettacoli teatrali, 5 album e tante trasmissioni televisive di successo fanno dell’artista un pezzo di storia dello spettacolo italiano.
A cura di Ciro Brandi
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Oggi, una delle colonne portanti del cinema, del teatro, della televisione e anche della musica del nostro paese compie 70 anni. Enrico Montesano ha passato ben 50 anni della sua vita dedicandosi allo spettacolo, diventando un’icona grazie ai suoi personaggi più famosi come il Conte Tacchia, “Er Pomata” di “Febbre da cavallo”, Rugantino e tanti altri ancora. Laziale purosangue, Montesano ha girato, finora, ben 62 film, è stato a teatro 23 volte con spettacoli di enorme successo; ha presentato tanti show televisivi seguitissimi (il suo “Fantastico 9” con Anna Oxa resta indimenticabile) e ha inciso anche 5 album. Un artista a 360 gradi che non intende assolutamente fermarsi, anzi, per il prossimo dicembre ha in serbo per tutti i suoi fan una splendida sorpresa. Molto attivo anche in campo politico, Montesano, di idee socialiste libertarie, è stato consigliere comunale del PDS a Roma (1993-1995) ed eurodeputato (1994-1996) nel Gruppo socialista europeo, ma si è dimesso prima di maturare il vitalizio. Nel 2009, ha aderito al Movimento Libertario e nell’ottobre 2013 ha dichiarato di aver votato per il Movimento 5 Stelle alle precedenti elezioni politiche.

Una famiglia di artisti, il teatro, la tv e il cinema degli esordi

Il destino da artista di Enrico Montesano era già scritto. L’attore proviene, infatti, da una famiglia che ha fatto del teatro il proprio pane quotidiano. Il bisnonno Michele Montesano, con il fratello Achille, creò a Roma una compagnia di operette, mentre il nonno Enrico fu un noto direttore d'orchestra della capitale. Montesano debuttò a teatro a soli 21 anni, nel 1966, nello spettacolo “Humor nero”, al fianco di Vittorio Metz nel piccolo Teatro Goldoni, come imitatore. Nella stagione successiva (1967/1968), inizia la sua attività di cabaret al Puff, noto cabaret della capitale. Il debutto in televisione, invece, avviene nel 1968, nel varietà “Che domenica amici”, firmato da Castellano e Pipolo, mentre prosegue l’attività teatrale con Il Bagaglino, dove l’attore è ospite fisso – insieme a Gabriella Ferri – nello spettacolo “Tiette la cica”. Il suo primo film sul grande schermo è “Io non protesto, io amo”(1966) di Ferdinando Baldi, seguito da “Stasera mi butto”(1967) diretto da Ettore Maria Fizzarotti, “Nel sole”(1967) di Aldo Grimaldi, “Zum Zum Zum – La canzone che mi passa per la testa”(1968), successo di Bruno e Sergio Corbucci  e “Donne… botte e bersaglieri”(1968) di Ruggero Deodato.

I successi degli anni ‘70

Negli anni Settanta, prosegue la sua carriera teatrale con gli spettacoli “Homo cras” e “C’eravamo tanto amati”, girando anche tantissimi film, soprattutto commedie, tra cui “Io non spezzo… rompo”(1971), “Il furto è l’anima del commercio!?…”, “Boccaccio”(1972), “Il prode Anselmo e il suo scudiero”(1972) tutti per la regia di Bruno Corbucci; “Il terrore con gli occhi storti”(1972), “L’Italia s’è rotta”(1976) e il grandissimo successo “Febbre da cavallo” per la regia di Steno, ma anche “Spogliamoci così, senza pudor”(1976) di Sergio Martino, “Remo e Romolo – Storia di due figli di una lupa”(1976) per la regia di Castellacci e Pingitore, “Il marito in collegio”(1977) di Maurizio Lucidi, “Tre tigri contro tre tigri”(1977) di Sergio Corbucci e Steno. Con i ruoli in “Aragosta a colazione”(1979) di Giorgio Capitani, “Il ladrone” e “Qua la mano” per la regia di Pasquale Festa Campanile, Montesano vince per 3 volte il David di Donatello come Miglior attore protagonista. Montesano predne parte anche agli show televisivi “Senza rete”, “Un disco per l’estate”, “Canzonissima”, ma il grande pubblico della RAI inizia ad apprezzarlo maggiormente con lo special “Io non centro”, successo seguito dai fortunati “Dove sta Zazà” e “Mazzabubù”, in coppia con Gabriella Ferri, e nei quali i due sperimentano il cabaret sul piccolo schermo, e “Quantunque io”, del 1977. Nel 1978, Garinei e Giovannini lo chiamano per interpretare il ruolo di Rugantino insieme al Alida Chelli, Aldo Fabrizi e Bice Valori, affidandogli l'anno successivo anche il musical “Bravo!”, del quale è coautore. Il successo teatrale gli frutta nel 1980 la Maschera dell’Istituto del Dramma Italiano. Montesano è stato interprete e autore di varie canzoni, specie per bambini, come “Ufo ufetto” del 1979, o come sigla dei suoi film come “N'sai che pacchia”, tratta dal film “Il Conte Tacchia” del 1982.

“Febbre da cavallo”, “Il Conte Tacchia” e le commedie degli anni ‘80

Il grandissimo successo di “Febbre da cavallo”, di Steno, in coppia con Gigi Proietti, lo proiettano verso il cinema degli anni Ottanta con una forza dirompente. Dopo aver girato “Un amore in prima classe”(1980) di Salvatore Samperi, “Camera d’albergo”(1981) di Mario Monicelli, “Culo e camicia” per la regia di Pasquale Festa Campanile e “Grand Hotel Excelsior”(1982), arriva il bellissimo “Il Conte Tacchia”(1982) di Sergio Corbucci, che racconta l’ascesa e la decadenza di Francesco Puricelli, in arte “Conte Tacchia” (per il vezzo di lasciare le tacchie, o pezzi di legno, sotto i mobili traballanti), figlio di un falegname che sogna l’aristocrazia, incarnata dal Principe Terenzi (Vittorio Gassman), ma che si troverà a fare i conti con una nobiltà romana rozza e decadente.  Nel 1984 è diretto nuovamente da Steno in “Mi faccia causa” e l'anno successivo, grazie al film “A me mi piace”, vince un David di Donatello e il Nastro d'argento come Miglior regista esordiente. Nel 1985 è protagonista in “I due carabinieri”, accanto a Carlo Verdone,  film che diviene campione d’incassi e vincitore del Biglietto d’oro AGIS. A seguire, gira “Grandi Magazzini”(1986), poi “I picari”(1987) di Mario Monicelli e “Il volpone”(1988), di Maurizio Ponzi.

“Fantastico 9” e gli spettacoli da record a teatro

Nel 1988-1989, conduce la nona edizione del varietà del sabato sera “Fantastico”, accanto ad Anna OXa, riscuotendo un successo di pubblico clamoroso. Nella stagione 1990/1991, invece, torna a collaborare con Garinei e Giovannini al Sistina di Roma con “Cercasi tenore”, versione italiana della commedia statunitense “Lend me a tenor”, di Ken Ludwig. Tra il 1992 e il 1994, torna di nuovo al teatro con “Beati voi” che gli regala la seconda Maschera, premio IDI, dell’Istituto del Dramma Italiano. Il record di incassi arriva con la commedia musicale “E meno male che c'è Maria”, ma è anche al cinema con “Piedipiatti”(1991) di Carlo Vanzina, “Caino e Caino”(1993) di Alessandro Benvenuti e “Anche i commercialisti hanno un’anima”(1994) di Maurizio Ponzi. Nel 1992 ha sposato Teresa Trisorio dal 1992 ed ha avuto due figli: Marco Valerio (1997) e Michele Enrico. Dalle precedenti unioni ha avuto altri 4 figli: Tommaso, Oliver, Lavinia e Mattia.

Gli anni Duemila e la sorpresa di dicembre

Gli anni Duemila si aprono con la commedia “Febbre da cavallo – La mandrakata”(2002), diretta da Carlo Vanzina, e sequel del film del 1976. Nelle stagioni Tra il 2001 e il 2003 riprende l'attività teatrale con la commedia musicale “Malgrado tutto beati voi”, poi con “E' permesso”, “Un sogno di Famiglia”, “Passeggiate Romane – da Pretolini a Montesano” in occasione dei 100 anni della Sala Umberto, e con “Buon Compleanno” nella stagione 2010/2011, spettacolo che ripercorre i suoi 45 anni di carriera. Nel frattempo gira “Il lupo”(2007) di Stefano Calvagna, “Bastardi”(2007) di Federico Del Zoppo e Andres Alce Meldonado, “Ex”(2009) di Fausto Brizzi e “Tutto l’amore del mondo”(2010) del regista Riccardo Grandi. Come dicevamo all’inizio, Enrico Montesano ha in serbo una sorpresa per tutti i suoi fan. Infatti, il prossimo dicembre, l’attore sarà al Sistina di Roma nei panni de “Il Marchese del Grillo”, primo adattamento in musical dell’omonima opera e film portato sul grande schermo dal maestro Monicelli, con un grandissimo Alberto Sordi.

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