21 CONDIVISIONI

Flop a Venezia per il nudo integrale della Bellucci

La pellicola “Un eté brulant” racconta la storia della passione di un ricchissimo ma annoiato trentenne e sua moglie, un’attrice più vecchia di lui di 10 anni. L’uomo sarà spinto al suicidio quando scopre che la moglie lo tradisce con un regista. La moglie traditrice è Monica Bellucci.
A cura di Ciro Brandi
21 CONDIVISIONI
68° Mostra del cinema di Venezia

Flop totale e assordante quello del film “Un eté brulant” del regista Philippe Garrel. La pellicola era molto attesa a Venezia soprattutto perchè si era parlato di una scena di nudo integrale della protagonista femminile, la nostra Monica Bellucci. E infatti l’attrice appare nuda nella scena iniziale, ma si tratta di pochissimi fotogrammi, una sorta di fermo immagine (poco più di un minuto e mezzo), assolutamente evitabile…e non è per nulla integrale!

La pellicola racconta la storia della passione di un ricchissimo ma annoiato trentenne e sua moglie, un’attrice più vecchia di lui di 10 anni. L’uomo sarà spinto al suicidio quando scopre che la moglie lo tradisce con un regista. La moglie traditrice è Monica Bellucci. Chi ha avuto l’occasione di vedere il film, parla di una Bellucci quanto mai statica, di ceramica, messa sul piedistallo, non aiutata da una sceneggiatura troppo aulica e filosofica. Il plot è banalissimo e non coinvolge assolutamente. Il resto del cass è composto dal figlio del regista, Louis – visto in “The Dreamers”-  e da suo padre Maurice, che non brillano certamente di più sotto il profilo attoriale.

Alla fine della proiezione stampa, la pellicola è stata accolta da risate, fischi e pochi applausi. Dal suo canto, la Bellucci ha tenuto a precisare solo che la tanto sbandierata scena di nudo è stata un atto di generosità che lei ha voluto fare a Garrel (dopo un mese e mezzo dal parto), perchè quando ci si affida completamente ad un regista di tale livello, bisogna lasciarsi completamente andare. Garrel, invece, riguardo i fischi e le risate, ha precisato che i suoi maestri sono Bergman, Antonioni e Godard, quindi se la stampa ha fischiato, problema loro, ammireranno altri maestri.

Concludendo: ma un pò di umiltà no eh?

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views