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Gamer: Gerard Butler soldato reale nel mondo virtuale

In un mondo simile ad un grande videogioco il soldato Kable combatte per la libertà.
A cura di Ambra Zamuner
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2039. Il mondo umano è completamente destrutturato e in mano alla tecnologia più svariata, i videogame di questo presente sono talmente interattivi da mescolare realtà e mondo cibernetico. Society è una creatura stile Sims che però coinvolge persone reali, che vengono controllate dai giocatori in tutte le loro azioni, Slayer invece è più accattivante, a turno i condannati a morte delle prigioni sono chiamati a compiere delle missioni di vera guerriglia, sempre controllati da chi possiede il gioco e in quel momento ha i comandi, fino al raggiungimento di 30 battaglie. Chi riuscirà a raggiungere la fine in vita, avrà in dono la libertà.

Crudele in effetti, un mix fra un reality show di pessimo gusto e mortal kombat, ma con i soliti risvolti drammatici. L'unico soldato che ha raggiunto già 27 battaglie, è l'idolo delle masse Kable (Gerard Butler) che grazie a un virus riuscirà a comunicare con il suo comandante virtuale Simon (Logan Lerman, Mr Percy Jackson) per mettere fine al bagno di sangue svenduto alle masse. Un unico cattivo in questo mondo di burattini e manovratori di fili, il miliardario Ken Castle (un perfido Michael C. Hall, altro che Dexter), ormai ottenebrato dal potere e dal denaro non ha intenzione di arrestare la sua furia da voyeur distruttivo.

Il film ha superato molte peripezie, è stato censurato per il linguaggio scurrile e osceno, per le sequenze di sesso esplicito e per la violenza cruda. Come se in qualunque videogioco non ci fossero risvolti simili, ma la cosa davvero importante è che per le riprese abbia fatto capolino un sistema di cineprese speciale, che permette di sviluppare una grafica digitale e rendere al meglio la tecnologia virtuale del futuro. Se vi ha impressionato il trailer di Tron Legacy è perchè in fondo siete tipi da Gamer, ormai le grafiche dei giochi, anche online, sono talmente sofisticate da non bastare più. Questa pellicola concede uno sguardo nel possibile futuro, uno sguardo un po' retorico, ma coinvolgente in molti passaggi. Mark Neveldine e Brian Taylor, produttori di Crank hanno talmente voluto il progetto da scriverlo, sceneggiarlo e farci anche il caffè. Se non lo analizzate troppo vi piacerà.

Ambra Zamuner

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