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Giovanna Mezzogiorno: no a Muccino, si al cinema indipendente

Bellissima, dal talento predestinato, e invidiatissima dall’America, Giovanna Mezzogiorno è anche capace di scelte coraggiose come rifiutare Muccino per un film indipendente.
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A cura di Enrica Raia
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Elogiata dal New York Times per la straordinaria interpretazione di Ida Dalser in Vincere di Marco Bellocchio, paragonata dal Chicago Sun Times addirittura a Sofia Loren per la sua grande capacità di “combinare la passione con la dignità”, Giovanna Mezzogiorno è una delle attrici più ammirate e richieste all’estero.

Con una bellezza semplice e raffinata, sguardo seducente e un talento innato ereditato dal padre Vittorio, la Mezzogiorno ha esordito al cinema ne Il Viaggio della Sposa di Sergio Rubini e da lì, diretta spesso da autori di livello nazionali e internazionali (Wim Wenders, Cristina Comencini, Ferzan Ozpetek, Michele Placido, Marco Bellocchio), si è costruita un percorso artistico di tutto rispetto fatto di pellicole di qualità come Del perduto amore, La Bestia nel cuore, La Finestra di fronte, L’amore ai tempi del colera. Ma la popolarità di Giovanna Mezzogiorno si lega inevitabilmente al film campione di incassi di Gabriele Muccino, L’ultimo bacio, dove accanto al suo ex compagno Stefano Accorsi interpreta Giulia, una trentenne nevrotica e in piena crisi esistenziale alle prese con una gravidanza inattesa e un fidanzato fedifrago.

Nonostante la stima reciproca che li lega, nei mesi scorsi tra il regista romano e l’attrice c’è stato uno scambio di dichiarazioni al vetriolo (“Giovanna Mezzogiorno con me ha chiuso”, ndr) la cui causa scatenante è da attribuire al rifiuto della Mezzogiorno di riprendere il ruolo interpretato dieci anni fa (affidato poi a Vittoria Puccini) in Baciami Ancora, il sequel che Muccino ha realizzato dell’Ultimo Bacio. A distanza di mesi dall’uscita del film nelle sale, l’attrice però non è affatto pentita della decisione presa e a margine della presentazione del suo nuovo film Basilicata coast to coast, la Mezzogiorno si dice “contenta di non aver accettato” e di essersi buttata a capofitto nel road movie musicale diretta dall’amico Rocco Papaleo. Una scelta controcorrente ma che testimonia il coraggio di un’artista ‘indipendente’, una di quelle capaci anche di decisioni lavorative sopra le righe dettate solo ed esclusivamente dal credere fortemente in un progetto e dal sentirsi pienamente coinvolti, lasciando da parte i meri interessi economici.

Enrica Raia

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