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Gli 80 anni di Brigitte Bardot, inarrivabile icona sexy del cinema mondiale

Attrice, cantante, attivista in difesa degli animali, icona sexy per antonomasia. Tutte questo è racchiuso in due lettere B.B. il nomignolo col quale Brigitte Bardot ha conquistato il mondo del cinema mondiale con la sua carica erotica e il suo charme da eterna ragazzina.
A cura di Ciro Brandi
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Dopo la nostra Sophia Loren, un’altra diva del cinema mondiale compie 80 anni. Tutti la conoscono col nomignolo B.B. ma queste due lettere racchiudono sensualità, irriverenza, talento, attivismo in difesa degli animali, amori tormentati e un’inarrivabile carica sexy che l’hanno resa un’icona per oltre tre generazioni. Brigitte Bardot è stata una modella, poi attrice, ballerina, cantante, un’artista a 360° che ha dettato mode, ispirato pittori famosi ed è stata l’idolo di famosi cantanti, tra cui John Lennon e Paul McCartney. L’artista Cristina Motta le ha dedicato una statua a Buzios, in Brasile, Andy Warhol l’ha voluta ritrarre nel fiore degli anni e, nel 1970, lo scultore Alain Gourdon si è ispirato proprio alla Bardot per la realizzazione di un busto di Marianne, l’emblema nazionale francese.

Una bellezza stravolgente e provocante

Brigitte Bardot nasce il 28 settembre del 1934, dall’industriale Louis Bardot e da Anne-Marie Mucel. Già a 18 anni è di una bellezza sconvolgente e il cinema si accorge subito di lei. Infatti, nel 1952, compare nel film “Le Trou Normand”, catturando l’attenzione dei mass media mondiale, anche quelli statunitensi, alla stregua di Marilyn Monroe e delle altre dive di quel periodo. La Bardot ha contribuito, marcatamente, alla diffusione del bikini, attraverso uno dei suoi primi film, “Manina, ragazza senza veli” (1952) o tramite le sue apparizioni a Cannes e servizi fotografici. Più volte è stata beccata in topless e, mentre in Francia era una cosa abbastanza comune, negli USA era considerata scandalosa. Questi primi film narravano storie romantiche, leggere, alcuni a sfondo storico, ma comunque i ruoli della Bardot erano sempre relegati a quelli dell’eroina ingenua o sirena ammaliatrice. Due anni dopo, la Warner la vuole nella produzione inglese “Elena di Troia”, girato a Cinecittà, dove la Bardot ha il ruolo di Andrasta, ancella di Elena. Successivamente, gira “Atto d’amore”  e la commedia “Dottore in alto mare” (1955) col divo Dirk Bogarde.

“E Dio creò la donna”

Nel 1952, Brigitte Bardot sposò il regista Roger Vadim che si mise in testa di valorizzarne ancora di più l’immagine e la carica erotica, così la scritturò per il suo film “E Dio creò la donna” (1956), al fianco del grande Jean-Louis Trintignant, che narra la storia di una disinvolta teenager che vive in un piccolo e rispettabile villaggio di pescatori, portando scompiglio tra gli uomini. Il film diventa subito un successo internazionale, facendo diventare la Bardot una celebrità mondiale. Si parlò anche di una storia tra lei e Trintignant e le voci, in realtà erano fondate. Erroneamente, il film è ritenuto il suo primo lungometraggio, ma in realtà la diva ne aveva già girati 17.

Hollywood ai suoi piedi

Roger Vadim è colui che la inserisce anche ad Hollywood, dove le dive più popolari sono quelli acqua e sapone come Doris Day e Jane Russell, ma tuttavia, il film “Mademoiselle Pigalle” (1956) va abbastanza bene al botteghino USA, anche se l’erotismo della Bardot è in prima linea, però ritenuto sempre come “prodotto d’esportazione europea”. Presto anche il mondo dorato di Hollywood cede il passo alla sua bellezza ed è riconosciuta come dea del sesso di quel decennio, rischiando però di essere etichettata a vita. Nel 1961, la Bardot gira “Vita privata” di Louis Malle, col nostro Marcello Mastroianni, e la pellicola contiene più di un riferimento alla vita reale della stessa attrice, come la scena in cui Jill – la protagonista – viene insultata da una signora di mezza età per strada per il suo aspetto poco decoroso. Di lì a poco, Brigitte Bardot deciderà di ritirarsi nel Sud della Francia e tentò anche il suicidio. Tuttavia, nei primi anni Sessanta, con la rivoluzione sessuale, la pressione sulla sua immagine si attenuò e lei ricominciò a vivere.

Il ritiro dalle scene a 40 anni

Nel 1965, gira “Erasmo il lentigginoso”, al fianco di James Stewart, nel ruolo di se stessa, e altri film patinati e leggeri come “Viva Maria!”, “Il maschio e la femmina”, “Tre passi nel delirio”, “L’orso e la bambola”, “Le novizie”. Tuttavia, in occasione del suo 40esimo compleanno, nel 1974, la diva annuncia il suo ritiro dalla scene, dopo aver girato quasi 50 film e molto dischi. Prima di ritirarsi, nello stesso anno, posa anche nuda per l’edizione italiana di Playboy, e il suo fu uno dei numeri più venduti di sempre.

La carriera musicale

Già dal 1962, Brigitte Bardot decise di affiancare alla carriera cinematografica, anche quella di cantante e, tra il 1963 e 1964, pubblica due album: “Brigitte” e “B.B.”. Nel 1967, inizia a collaborare col grande Serge Gainsbourg (col quale avrà anche una breve relazione) che scriverà per lei i singoli “Bonnie and Clyde”, “Comic Strip” e “Je t’aime… moi non plus”. Proprio quest’ultimo pezzo suscitò scandalo una volta trasmesso in radio, e ciò ne fece rimandare la pubblicazione addirittura al 1986, in versione remix. In tutto, la diva ha pubblicato 6 album e 24 singoli.

La turbolenta vita amorosa

Nel 1996, l’attrice pubblica il libro autobiografico “Initiales B.B.”, in Italia pubblicato col titolo “Mi chiamano B.B.”, in cui racconta veramente tutta la sua vita, dalla carriera di attrice, al rapporto conflittuale con la stampa, fino agli svariati amori che hanno suscitato qualche chiacchiera in più nel corso degli anni. In effetti, la sua vita sentimentale è stata alquanto turbolenta. A soli 16 anni conobbe il regista Roger Vadim, che sposò nel 1952. I due però si separarono pochi anni dopo e nel 1956 la Bardot iniziò una relazione con l’attore Jean-Louis Trintignant che dura pochissimo e, già nel 1957, la diva ha una relazione segreta col cantante Gilbert Bécaud, già sposato, poi con l’attore Raf Vallone e con il cantante Sacha Distel. Durante le riprese del film “Babette va alla guerra”, l’attrice s’innamora dell’attore Jacques Charrier e lo sposa nel 1959. Dalla relazione nascerà il suo unico figlio, Nicolas-Jacques Charrier. Ma anche stavolta, il rapporto dura poco, e già nel 1962 i due divorziano e l’attrice intreccia un’altra relazione con l’attore Sami Frey. Quattro anni dopo, la Bardot sposa il ricco playboy tedesco Gunter Sachs e, nel giro di tre anni, tra il 1966 e 1969, i due si sposano e divorziano. Il quarto matrimonio della diva avrà luogo solo nel 1992, con il politico di estrema destra Bernard d’Ormale.

L’attivismo in difesa dei diritti degli animali e le accuse di omofobia e razzismo

Come dicevamo all’inizio, la Bardot si è sempre battuta in difesa dei diritti degli animali. Vegetariana convinta, nel 1986 istituisce anche la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali, che finanziò con 3 milioni di franchi, mettendo all’asta i suoi gioielli. Nel 2010 fu, addirittura, vicina alla candidatura alla Presidenza della Repubblica per il movimento Alliance écologiste. Una brutta vicenda, invece, vede l’attrice accusata di omofobia. Nel 2003, nel libro “Un grido nel silenzio”, la Bardot deprecò gli atteggiamenti di alcuni omosessuali, definendoli ridicoli e decadenti, per poi scusarsi inviando una lettera ad una rivista gay, dichiarando di avere avuto lei stessa una relazione omosessuale quando era giovane. Tuttavia, quel libro fu per lei fonte di mille illazioni e accuse. Per alcune affermazioni dissociatorie sull’Islam e sulle pratiche dei musulmani (l’uccisione rituale dei montoni tramite sgozzamento, l’immigrazione islamica), l’attrice fu condannata ad una multa di 4000 euro per istigazione all’odio e alla violenza razziale. La diva, oggi, non è più sulle scene, ma il suo mito resterà per sempre nella storia del cinema.

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