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I 65 anni di Bill Murray tra Saturday Night Live, “Ghostbusters” e cinema d’autore

Il grande Bill Murray non è solo il Dott. Peter Venkman di “Ghostbusters”, ma è stato il grande mattatore del “Saturday Night Live”, di altri ben 55 film e attore feticcio di Wes Anderson. Il 21 settembre compie 65 anni e non ha intenzione di fermarsi. Sarà la voce di Baloo ne “Il Libro della Giungla” e sta girando il reboot al femminile di “Ghostbusters”.
A cura di Ciro Brandi
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Quando vediamo Bill Murray lo associamo subito al personaggio dello strampalato Dott. Peter Venkman di “Ghostbusters – Acchiappafantasmi”, del 1984, ma in realtà l’attore è uno dei più istrionici di Hollywood. Dopo l’esordio al Saturday Night Live, ha girato moltissime commedie ma anche molto pellicole d’autore, come dimostra il sodalizio col grande Wes Anderson. 56 film, 4 tra serie e film tv e un film da regista lo hanno reso una stella che continua a brillare e che vedremo anche nel reboot al femminile di “Ghostbusters”.

La gioventù difficile e l’incontro con John Belushi

William James Murray, questo è il suo vero nome, nasce nell’Illinois, a Evanstone, il 21 settembre 1950. Quinto di 9 figli di un venditore di legname, Murray deve subito ingegnarsi per non gravare sulla difficile situazione economica della famiglia. Così, inizia a fare i lavori più disparati e ad esibirsi in una band scolastica, i Dutch Masters. In seguito, intraprenderà gli studi per diventare paramedico ma venne cacciato dal college perché trovato in possesso di marijuana all’aeroporto di Chicago, e si ritroverà a fare il pizzaiolo. Suo fratello Brian lo invita a dare una svolta alla sua vita e, così, Bill inizia a lavorare a teatro con la troupe del Secondo City Chicago, dove conosce John Belushi. L’attore lo fa partecipare al programma radiofonico Il comico The National Lampoon Radio Hour, e lì capisce che quella è la sua strada.

Il Saturday Night Live e le prime commedie

Nel 1976, il regista Paul Mazursky lo vuole per un piccolo cameo nel drammatico “Stop a Greenwich Village”, ma nel 1977, grazie alla sua collaborazione con Belushi in radio, diventa autore e membro del celeberrimo show della NBC “Saturday Night Live”, dove resterà fino al 1980, creando i personaggi comici di Todd il nerd e e dello strampalato cantante Nick. Il vero debutto da protagonista sul grande schermo avviene nel 1979, col film “Polpette”, diretto da Ivan Reitman, incentrato sulle  le vicende del Campo "Stella del Nord" e dei suoi animatori, guidati da Tripper Harrison (Murray), autori di esilaranti scherzi ai danni del direttore del campo Morty Melnick e dei suoi ospiti. Altri film di sucesso di questo periodo saranno “Palla da golf”(1980) di Harold Ramis, “Stripes – Un plotone di svitati”(1981) sempre di Ivan Reitman e il famoso “Tootsie”(1982), di Sydney Pollack. Nel 1981 sposa Mickey Kelley, da cui ha avuto i due figli Homer e Luke. I due divorzieranno nel 1996.

Il successo di “Ghostbusters”

Il 1984 è l’anno del cult “Ghostbusters – Acchiappafantasmi”, diretto dal suo amico Ivan Reitman. Il successo della pellicola – interpretata da molto attori provenienti dal Saturday Night Live – è clamoroso e il ruolo di Peter Venkman regala a Murray una notorietà impensabile, regalandogli anche una nomination ai Golden Globe.  Nello stesso anno, però, Murray è il protagonista e sceneggiatore del drammatico “Il filo del rasoio”, diretto da John Byrum, ma il film fa flop al botteghino. Dopo un breve cameo ne “La piccola bottega degli orrori”, Murray tornerà sulle scene solo nel 1988 in “Un amore rinnovato” di John Hughes e “S.O.S. Fantasmi” di Richard Donner.  Nei due anni di assenza dal grande schermo va a Parigi, dove frequenta il Cinematique e dei corsi all’Università Sorbonne.  Nel 1989, Reitman lo vuole per “Ghostbusters II”, che ottenne un successo straordinario, anche se lontano dai fasti del primo capitolo.

“Lost in Translation”, il sodalizio con Wes Anderson e il cinema d’autore

Nel 1990 fa il suo esordio alla regia (in coppia con Howard Franklin) con “Scappiamo col malloppo”, di cui è anche protagonista. Seguiranno film molto diversi tra loro come “Tutte le manie di Bob”(1991), di Franz Oz, “Ricomincio da capo”(1993) di Harold Ramis, “Ed Wood” di Tim Burton, il successo “Space Jam”(1996) di Joe Pytka e “Sex Crimes – Giochi pericolosi”(1998), diretto da John McNaughton. Nel 1996 sposa ala costumista Jennifer Butler, da cui ha altri 4 figli: Jackson, Cal, Cooper e Lincoln. Nel 1998 inizia il sodalizio col grande Wes Anderson con “Rushmore” (col quale girerà 6 film) e nel 2000 gira un altro blockbuster, “Charlie’s Angels” di McG, nel ruolo di Bosley. Con gli anni Duemila inizia l virata verso il cinema d’autore con film come “I Tenenbaum”(2001) di Anderson, “Lost in Translation – L’amore tradotto”(2003), per il quale vinse un Golden Globe e un BAFTA e in più ottenne una nomination agli Oscar, poi “Coffee and Cigarettes”(2003) di Jim Jarmusch, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”(2004) e “Il treno per il Darjeeling”(2007) sempre di Wes Anderson. Nel 2008, la seconda moglie Jennifer Butler ha chiesto il divorzio accusandolo di violenza domestica e dipendenza dal sesso, marijuana e alcol.

Gli ultimi film e il reboot al femminile di “Ghostbusters”

Dopo altre commedie di scarso seguito (“Agente Smart – Casino totale”, “Benvenuti a Zombieland”, “Get Low”), nel 2012 gira “Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore", del suo amico Wes Anderson, candidato all’Oscar per la Migliore sceneggiatura originale. Negli ultimi tre anni, l’abbiamo visto in “A Royal Weekend”(2012) per la regia dii Roger Michell, “Monuments Men”(2014) di George Clooney, il successo “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson e “St Vincent”(2014) di Theodore Melfi. A breve lo vedremo in “Sotto il cielo delle Hawaii” di Cameron Crowe, al fiano di Bradley Cooper (nei nostri cinema dal 24 settembre) e nella commedia “Rock the Kasbah”, di Barry Levinson. Sarà la voce di Baloo nella versione originale de “Il Libro della Giungla”, diretto da Jon Favreau e lo rivedremo in “Ghostbusters” di Paul Feig, la cui uscita in USA è prevista per il 15 luglio 2016.

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