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I 75 anni di Brian De Palma nei suoi 10 film più belli

Il grande regista ci ha regalato perle eccezionali come “Scarface”, “Gli Intoccabili”, “Carrie – Lo sguardo di Satana” e, oggi, è stato protagonista al Festival di Venezia 2015 del documentario “De Palma”, diretto da Noah Baumbach e Jake Paltrow. Per festeggiare i suoi 75 anni vi proponiamo 10 suoi film da rivedere all’inifnito.
A cura di Ciro Brandi
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Una delle icone del cinema internazionale compie 75 anni. Si tratta del grande Brian De Palma, nato a Newark l’11 settembre 1940, regista di film cult come “Scarface”, “The Untouchables – Gli Intoccabili”, “Carrie – Lo sguardo di Satana”, e di altri tantissimi capolavori che costellano la sua lunga carriera, iniziata col cortometraggio “Icarus”, nel 1960. La sua impronta è sempre riconoscibile: l’estrema cura di ogni dettaglio, la perfezione tecnica della sua regia, le ampie panoramiche e l’uso sapiente dello slow motion e delle scene d’azione, le storie avvincenti e magnetiche ne hanno fatto uno dei registi più apprezzati di sempre, membro di quella cerchia di colleghi che hanno contribuito alla nascita della New Hollywood, il periodo di rinnovamento del cinema USA, verificatosi tra gli anni ’60 fino a inizio degli ’80. Proprio oggi è stato protagonista al Festival di Venezia del documentario “De Palma”, di Noah Baumbach e Jake Paltrow, dove il regista racconta la sua carriera, le sue fonti d’ispirazione (Hitchcock sopra tutte), aneddoti sulla sua filmografia e il suo rapporto con gli Studios con cui ha lavorato. Per festeggiare i suoi 75 anni, abbiamo scelto 10 tra i suoi film più belli che, se non aveste ancora visto, vi consigliamo di recuperare al più presto.

1. “Ciao, America!” (1968)

Lo straordinario film del 1968 racconta la storia di tre giovani – Jon Rubin (Robert De Niro), Paul Shaw (Jonathan Warden) e Lloyd Clay (Gerrit Graham) – con strane passioni: fotografare le ragazze che si spogliano davanti alle finestre, evitare l’arruolamente per il Vietnam a tutti i costi e l’ossessione per il caso dell’omicidio Kennedy. De Palma, con “Ciao, America!” ci fa immergere nel cinema della Nuova Hollywood, imperfetto, vero e privo di una narrazione lineare, sullo sfondo della guerra del Vietnam, con grandi piani sequenza e panoramiche straordinarie. I personaggi offrono un ritratto di giovani americani dal linguaggio normale e, per il tempo, anche volgarotto, e tutte le loro surreali ossessioni e avventure danno un’immagine dell’America molto diversa, fatta di apparenza e illusione. Il film portò a casa l’Orso d’Argento al Festival di Berlino per la Miglior regia.

2. “Il fantasma del palcoscenico” (1974)

Questo particolare esperimento cinematografico, che mescola tra musical, commedia e horror e che riprende tematiche da “Faust” e “Il Fantasma dell’Opera”, ma anche da “Il Gobbo di Notre Dame”, “Il Ritratto di Dorian Gray” e "Frankenstein", racconta la storia di un la storia di Winslow Leach (William Finley), un giovane cantautore la cui opera pop basata sul "Faust" viene rubata da Swan (Paul Williams), famoso produttore discografico che incastra e fa rinchiudere il povero Leach nella prigione di Sing Sing. Tuttavia, il giovane riesce a fuggire, anche se rimane sfigurato. Deciderà di vendicarsi, quindi, del produttore, indossando una strana maschera. Il film, all’epoca, fu massacrato dalla critica, ma oggi è un vero e proprio cult che, se non avete visto, dovete assolutamente recuperare.

3. “Carrie – Lo sguardo di Satana” (1976)

L’horror cult del 1976, tratto dal romanzo “Carrie” di Stephen King, ha terrorizzato milioni di persone in tutto il mondo, portando a casa 2 nomination agli Oscar (Miglior attrice protagonista a Sissy Spacek e Miglior attrice non protagonista a Piper Laurie). La storia di Carrie White, ragazza vissuta all’ombra di una madre bigotta, che nel passaggio all’adolescenza si accorge di avere poteri paranormali, ha ispirato decine di altri registi e sceneggiatori, fino al remake del 2013, “Lo sguardo di Satana – Carrie”, per la regia di Kimberly Pierce. Il film di De Palma, comunque, resta inimitabile.

4. “Blow Out” (1981)

Nel 1981, De Palma costruisce questo godibilissimo thriller con protagonisti John Travolta e Nancy Allen, all’epoca moglie dello stesso regista. Il primo è Jack, un ex-poliziotto che diventa tecnico cinematografico del suono che, una notte, mentre sta facendo esperimenti per i suoi di un film, salva Sally (Allen) caduta in un torrente mentre era a bordo di un’auto. Nella vettura c’era anche il governatore dello Stato e candidato alle presidenziali, purtroppo morto nell’incidente. Riascoltando il suo nastro, però, Jack realizza che non si trattava di un incidente, ma di un omicidio e inizia ad indagare da solo, dato che la polizia non gli crede. Assolutamente da recuperare.

5. “Scarface” (1983)

Il gangsta-drama più famoso di tutti i tempi, scritto da Oliver Stone, con protagonista Al Pacino, e remake dell’omonimo film del 1932 diretto da Howard Hawks, va semplicemente rivisto all’infinito. Molti di voi, però, forse non sapranno che la pellicola cult non fu candidata nemmeno ad un Oscar nel 1984, ma solo a 3 Golden Globe.

6. “The Untouchables – Gli Intoccabili” (1987)

La pellicola del 1987, scritta da David Mamet e con un cast d’eccezione formato da Sean Connery, Kevin Costner, Robert De Niro, è ispirata all’autobiografia dell’agente federale Eliot Ness (nel film Costner) che per incastrare Al Capone metterà su una propria squadra di agenti, ognuno con la sua “abilità” speciale. Connery portò a casa l’Oscar come Miglior attore non protagonista mentre la pellicola incassò  più di 106 milioni di dollari.

7. “Il falò delle vanità” (1990)

Tom Hanks, Bruce Willis e Melanie Griffith sono i protagonisti di questa pellicola basata sull’omonimo romanzo di Tom Wolfe. La storia è incentrata su Sherman McCoy (Hanks),  noto peratore di borsa, che un giorno va ad un appuntamento con la sua amante, Maria Ruskin (Griffith). I due sbagliano strada e si ritrovano nel Bronx, dove vengono aggrediti da due teppisti di colore, e ne investono uno, che finisce in coma. L'altro riesce a vedere la targa e Sherman viene rinviato a giudizio. Il cronista sconosciuto e alcolizzato Peter Fallow (Bruce Willis), però, fa una scoperta eclatante che cambierà la sorte di Sherman. La critica ammazzò il film, che fu anche un flop al botteghino, ma il mix di cinismo (trattato soprattutto in maniera grottesca), ambizioni mancate, gli inganni della società e della politica che “sporcano” l’anima e un cast d’eccezione ne fanno uno dei film di De Palma assolutamente sottovalutato e da vedere.

8. “Carlito’s Way”(1993)

Altro cult, stavolta del 1993, ma sempre con Al Pacino, coadiuvato da un grande Sean Penn. Il film, basato sui romanzi “Carlito’s Way” e “After Hours” di Edwin Torres, narra la storia di Carlito Brigante (Pacino) ex spacciatore portoricano che riesce a salvarsi dal carcere grazie alla bravura dell’amico avvocato Kleinfeld (Penn). Una volta fuori, Brugante cambiare vita, ma quando lo stesso Kleinfeld si mette nei guai e gli chiede aiuto, naturalmente non si tirerà indietro. Registicamente impeccabile e riconoscibile, il film di De Palma è stato candidayo a 2 Golden Globe e ha portato a casa un Nastro d’Argento al Miglior doppiaggio maschile, andato a Giancarlo Giannini, voce italiana di Al Pacino.

9. “Mission: Impossible” (1996)

Poche settimane fa il quinto capitolo della saga, “Mission: Impossible – Rogue Nation”, ha conquistato il botteghino mondiale, ma forse non tutti sanno che il primo film è stato diretto proprio da Brian De Palma, nel 1996. La pellicola riuscì a portare a casa quasi 458 milioni di dollari, facendo brillare ancora di più la stella di Tom Cruise, nei panni dell’agente Ethan Hunt, membro dell’IMF – Impossible Mission Force.

10. “Redacted”(2006)

Il crudo e straordinario “Redacted”, film drammatico diretto da De Palma nel 2007, che – ispirandosi a un fatto di cronaca reale – racconta la storia di cinque soldati americani, in missione in Iraq, che violentano e uccidono una ragazza di 14 anni, e anche tutta la sua famiglia. I cinque riescono a far incolpare la popolazione, e il caso viene chiuso. Poco tempo dopo, però, un sesto soldato racconta tutta la verità, gettando (per l’ennesima volta) ombre oscure sull’operato dei soldati americani di stanza in Iraq e in altri paesi. La meravigliosa opera ha portato a casa il Leone d’Argento per la Migliore regia al 64esimo Festival di Venezia. Se non l’aveste ancora visto, recuperatelo adesso.

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