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Il “Bill Murray Day” e alcune cose che ancora non sapete di lui‏

Ieri al Toronto Film Festival Bill Murray è stato il protagonista assoluto. Noi abbiamo immaginato di intervistarlo, per chiedergli due o tre cose di cui – a quanto pare – (quasi) nessuno è a conoscenza, ipotizzando anche l’inconfondibile ironia delle sue risposte.
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Premessa: non sappiamo se anche l’anno prossimo, il 5 Settembre, si festeggerà il Bill Murray Day. Sta di fatto che ieri è andata alla grande – ieri, al Toronto International Film Festival. Saluti, foto, domande, photocall, interviste. Bill Murray è stato il protagonista di una giornata semplicemente indimenticabile, dove tutti – dal fan più piccolo a quello più grande – erano entusiasti di potergli stringere la mano o anche solo di ascoltarlo. Bill Murray, veterano della comicità made in USA, che ancora una volta ha dimostrato di possedere due qualità per loro natura inscindibili e, allo stesso tempo, difficili da trovare insieme: simpatia e umiltà.

L'arrivo di Bill Murray al TIFF 14
L'arrivo di Bill Murray al TIFF 14

E quindi: Bill Murray Day. Che in parole povere vuol dire “tutto quello di cui discuteremo oggi avrà ad argomento Bill Murray”. E allora via con la chiacchierata sugli Acchiappafantasmi (c’era una mamma con un neonato vestito da Marshmallow Man. “Quello è un bel bambino!”, ha commentato Bill). Via a parlare de Il Giorno della Marmotta, italianizzato Ricomincio da capo. Via a ricordare i bei tempi andati, al Saturday Night Live. O quella nomination all’Oscar per Lost in Translation di Sofia Coppola. Per non parlare dei film con Jim Jarmusch, che insieme a Wes Anderson è uno dei pochi registi ad aver sfruttato a pieno – non solo per la sua vena comica – Bill Murray. Che è diventato così, come altri colleghi, un attore-burattino. Capace di indossare o di svestire, a seconda dei casi, i ruoli confezionati per lui. Dall’imprenditore, in Rushmore, all’avventuriero, ne Le avventure acquatiche di Steve Sizzou. Dal playboy in pensione, arricchito con i computer in Broken Flowers, a il Presidente degli Stati Uniti in A Royal Weekend.

Probabilmente un giorno non basta per celebrare come si deve Bill Murray. Anzi, eliminate pure il probabilmente: un giorno non basta, sicuramente. Soprattutto se tenete a mente che Bill Murray è stato grande anche nei ruoli più piccoli. Come in Zombieland, che ha anche prodotto, o in Space Jam. Insomma, più che di un Bill Murray Day si dovrebbe parlare di un Bill Murray Year. E ognuno di noi avrebbe così il tempo per sedersi fianco a fianco con Bill, e parlargli. Fargli magari una bella intervista, di quelle che difficilmente si leggono in giro. Cominciare con “come va?” e continuare subito con “ma perché quella volta ti sei fatto fotografare nella foto di quei novelli sposini?

Lui le chiede di sposarlo... e Bill Murray si fa una foto con loro
Lui le chiede di sposarlo… e Bill Murray si fa una foto con loro

Perché me l’avevano chiesto. Mi trovavo da quelle parti e allora… perché no? (Fonte: Gawker)

E invece di quella volta che ti sei messo a dare consigli all’addio al celibato di un perfetto sconosciuto?

Ero al bar insieme a lui e ai suoi amici, mi hanno riconosciuto e mi hanno spiegato la situazione. Perché non avrei dovuto passare un po’ di tempo con loro. Sono bravi ragazzi, simpatici. E a me piace la gente simpatica. (Fonte: The Concourse)

Sei un patito di sport, non è vero?

Certo che sì. A parte possedere una squadra di baseball, ho anche scritto un libro sul Golf. Che si chiama Cinderella Story: My Life in Golf. (Fonte: Wikipedia)

Ecco, lo so, questa domanda te l’avranno fatta tutti. Ma perché hai scelto di accettare il ruolo di Acchiappafantasmi?

In realtà, non ho scelto. Ho dovuto. Per fare un film prima, Il filo del rasoio, dovetti firmare anche per il film dopo. Che era, appunto, Ghostbusters, del mio caro amico Dan Aykroyd. (Fonte: Wikipedia)

È vero che un'altra tua grande passione è la musica?

Dio sì, quando ero ancora un ragazzo sono stato il cantante di un gruppo, the Dutch Masters. Ricordo che all'epoca andavo ancora al liceo, e facevo teatro. Poi, più tardi, ho anche cantato una canzone in un film, The Best Thing. Era per il film di John Waters, Polyester. 

Tutti si ricordano la canzone Clint Eastwood, ma i Gorillaz ne hanno scritta anche una su di te.

Sì, be'… Clint è Clint, che ci vuoi fare? La cosa però ammetto che mi ha riempito d'orgoglio. (Fonte: Youtube)

Il primo ospite in assoluto al David Letterman Show sei stato tu.

…è una domanda? No, perché sì, sono stato io. E continuerò ad andarci. (Fonte: Youtube)

Ultima domanda, poi giuro la smetto. Perché hai prestato la tua voce al gatto Garfield?

Be', volendo essere onesti, pensavo che lo sceneggiatore fosse Joel Coen. Quel Joel Coen, quello dei fratelli Coen. Quello che ha diretto e scritto A proposito di Davis, Burn After Reading, Fargo, ecc. ecc. E io volevo lavorare con lui, quindi ho detto subito di sì. In realtà, si è trattato solo di un caso di omonimia. Lo sceneggiatore di Garfield si chiama Joel Cohen. Con l'h. Avrei dovuto fare più attenzione, lo so. (Fonte: Business Insider)

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