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Il cinema “con Zalone” e “senza Zalone”, incassi di Natale in calo rispetto a un anno fa

C’è un ‘effetto Zalone’ nel cinema italiano, gli addetti ai lavori lo sanno e hanno intenzione di lavorare per arginare il fenomeno: “Ormai gli anni cinematografici si dividono in ‘con Zalone’ e ‘senza Zalone’, proprio come fosse il Redentore”. Francesco Rutelli, nuovo presidente Anica, dichiara: “Il bilancio è positivo ma ci sono problemi da risolvere”.
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"Ormai gli anni cinematografici si dividono in ‘con Zalone' e ‘senza Zalone', proprio come fosse il Redentore". Le parole di Luigi Cuciniello, presidente Anec, pronunciate all'Anica fanno riflettere. C'è un ‘effetto Zalone' nel cinema italiano, gli addetti ai lavori lo sanno e non hanno di certo intenzione di nasconderlo. Anzi, stando alle dichiarazioni degli industriali del cinema, il prossimo triennio sarà tutto orientato ad invertire la tendenza, a cercare di creare "l'evento" nel corso di ogni parte dell'anno. Cosa ci dicono i dati? Gli incassi del box office cinematografico italiano nel 2016 sono tutti aumentati, in parte proprio grazie a "Quo Vado?", ultimo lungometraggio del comico pugliese, uscito il primo gennaio dello scorso anno, ma il periodo natalizio appena trascorso ha fatto registrare un calo netto delle presenze (-35,71%) e degli incassi (-38,06%) nonostante siano aumentati i film, 29 in più rispetto al periodo precedente.

I dati Cinetel, presentati questa mattina all'Anica dal nuovo presidente Francesco Rutelli, ci dicono che i biglietti venduti nel 2016 sono in crescita rispetto al 2015 del 6,06%, così come crescono gli incassi: 661.844.025 di euro, con un aumento del 3,86%. È aumentata anche la quota di mercato del cinema italiano: la presenza nelle sale nel 2016 è salita al 28.71%. Il merito è di Checco Zalone e del suo "Quo vado?", che ha incassato 65.3 milioni di euro, ma anche di film come "Perfetti sconosciuti", al secondo posto nella top 10 del 2016 con 17.3 milioni di euro incassati.

Il problema della stagionalità

C'è un problema di stagionalità. I film più attesi vengono programmati nel periodo natalizio mentre nel resto dell'anno, in Italia si tende ad andare sempre meno al cinema. Francesco Rutelli ha dichiarato:

Il bilancio è positivo ma non dobbiamo nascondere che ci sono problemi da risolvere, primo fra tutti la stagionalità: vogliamo che il cinema viva 12 mesi all'anno e su questo abbiamo creato un apposito gruppo di lavoro. Il problema è industriale e occorre dare una risposta industriale.

La conferenza è avvenuta alla presenza dei presidenti dei principali gruppi di addetti, da Luigi Cuciniello (Anec) a Carlo Bernaschi (Anem), da Andrea Occhipinti (Produz. Anica) a Nicola Borrelli (MiBact). Proprio quest'ultimo ha sottolineato:

L'ambizione della nuova legge di sistema sul cinema è di non accontentarsi del +6%, che comunque è il risultato peggiore tra i Paesi europei. Dei 554 film distribuiti nel 2016 208 sono titoli italiani. Ma solo 3 si piazzano tra i primi venti incassi. Molte di queste uscite sono ‘tecniche', avvengono cioè solo per poter ottenere dei finanziamenti. Molti non raggiungono nemmeno le mille presenze in sala.

Tutti concordi sul fatto che le uscite non devono essere concentrate solo in una parte dell'anno, puntando ad una stagione estiva che sia ricchi di grandi film americani, per invogliare la gente ad entrare nelle sale anche con il caldo. Positiva l'iniziativa del "Cinema a 2 euro", anche se è ancora presto per tracciare un bilancio.

Ci sono dati positivi, come il fatto che gruppi di ragazzi vanno al cinema tutti insieme, e aspetti più critici. Come Anica abbiamo commissionato una ricerca su questo esperimento ma un'altra ancora più importante viene effettuata sugli italiani che non vanno al cinema. Vogliamo capirne le ragioni e cercare di riportarli nelle sale.

Con o senza Zalone, appunto.

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