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Il dramma di Dianne Wiest, vinse due Oscar ma oggi non può pagare l’affitto

Musa di Woody Allen, vincitrice di due statuette, Emmy e G a cavallo tra anni ’80 e ’90, Dianne Wiest rivela al New York Times le sue diffiicoltà economiche, dovute alla mancanza di proposte lavorative.
A cura di A. P.
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Oscar, è una parola che molto spesso, oltre a sinonimo di fama, notorietà e gloria, porta con sé l'inevitabile associazione al concetto di soldi, ricchezza balzelli economici in termini di cachet considerevoli per gli attori e attrici che riescano a conquistarsi una statuetta. Purtroppo non è così, o almeno non lo è più, per un'attrice che di statuette in bacheca ne ha ben due, ottenute a 8 anni di distanza l'una dall'altra. Si tratta di Dianne Wiest, Miglior Attrice non Protagonista nel 1987 per "Hannah e le sue sorelle" e, nel 1995 per "Pallottole su Broadway", due pellicole che l'hanno resa una delle attrici più apprezzate di Hollywood tra gli anni '80 e '90.

Ma a dispetto di chi possa credere che un'attrice di questo calibro sia destinata, artisticamente ed economicamente, a vivere di rendita e a ricevere elogi ad libitum, Dianne West ha affermato in una recente intervista di versare in condizioni economiche piuttosto preoccupanti e, come se non bastasse, a breve sarà costretta ad abbandonare la sua abitazione perché impossibilitata a pagare l'affitto. Il motivo? Poche chiamate per lei: "Partecipare a quei film ha causato una tendenza dello showbiz a scritturarmi sempre per lo stesso ruolo, quello di madre dolce e premurosa". Nessuno spreco dunque per la Wiest, nessun eccesso che l'abbia portata a sperperare il danaro guadagnato, semplicemente poco lavoro, forse anche dovuto alla crisi che dal 2010 ha inesorabilmente investito anche Hollywood. In merito alla possibilità di ricevere nuove proposte ha risposto al New York Times in maniera piuttosto rassegnata con un significativo: "Credo che se deve accadere, accadrà".

La carriera di Dianne Wiest

Membra indiscussa del club delle muse di Woody Allen, Dianne West cominciò la sua carriera artistica con l'intento di divenire una ballerina e dedicarsi interamente al mondo della danza. Questo prima di scoprire di possedere velleità artistiche molto varie. Negli anni '70 infatti partecipò a diversi spettacoli teatrali, anche a Broadway, prima di approdare in tv e, infine, sul grande schermo. Oltre ai due Oscar su citati ottenne un'altra nomination nel 1990 per "Parenti, amici e tanti guai" ed ha ottenuto un Golden Globe, sempre per "Pallottole su Broadway" oltre a un Emmy per la sua prova in "In Treatment". Il suo ultimo ruolo è quello del 2014, nel film "The Humbling" di Larry Levinson.

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