Il sosia di Zach Galifianakis, pagato per sbronzarsi come in “Una notte da leoni”
Si chiama Thaddeus Kalinoski ed è l'uomo che vive ogni giorno della sua vita come se fosse Alan, il personaggio interpretato da Zach Galifianakis nella trilogia de "Una notte da leoni", sbronze comprese. Viene pagato da un'agenzia 250mila dollari l'anno per passare le sue giornate, ma soprattutto le sue notti, a Las Vegas, frequentando feste sfrenate e belle donne, lasciandosi immortalare in atteggiamenti sempre border. L'ubriachezza molesta è il principio cardine delle sue mansioni, una vita da sogno che Thaddeus si è garantita grazie alla sua somiglianza incredibile all'attore. Da quattro anni Thaddeus Kalinoski vive così, dopo una vita da direttore di un ristorante e, racconta al Daily Mail, "adesso vivo proprio come una star".
Diventare Alan mi ha cambiato la vita per sempre, ora vivo la vita a Las Vegas e faccio festa tutto il giorno. A volte vorrei darmi un pizzicotto perché non penso sia reale. Ogni giorno lo vivo come se fossi in una scena del film, non avrei immaginato che questa sarebbe diventata la mia nuova vita.
Thaddeus Kalinoski ha saputo reinventarsi, entrando in questo business subito dopo la separazione con sua moglie, la perdita del lavoro e la depressione ad un passo, ha trovato una redditizia via di fuga.
È pensare che al lavoro ci ho rinunciato proprio per stare più vicino a mia moglie, per lei probabilmente non era abbastanza e così è finita. Fu così che iniziai a trascurarmi ed un giorno, allo specchio la barba era più lunga del solito. Mi dissi: ‘Ehi, sembro Alan…'. Ho cominciato a notare che me lo dicevano tutti, così ho deciso di vedere se ci fosse la possibilità di guadagnare qualche soldo extra e mi sono trasferito ad Atlantic City. E la mia vita è cambiata.
Fino a quando il mito del personaggio di Alan resta vivo, per Thaddeus non ci saranno problemi. Ma attenti, che Zach Galifianakis sta cominciando a perdere peso. Se dovessero girare un quarto film, il sosia Thaddeus dovrebbe di certo mettersi a dieta.
