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Il Torino Film Festival parte tra feroci polemiche

Tira una brutta aria al Festival di quest’anno. I lavoratori del sindacato di base Usb hanno hanno volantinato in sostegno dei cosiddetti “Sfruttati della cultura” e l’intervento del sindaco Fassino non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
A cura di Ciro Brandi
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TFF 2012

Non c’è pace per la 30esima edizione del Torino Film Festival. Ieri ad aprire le danze è stata la commedia “Quartet”, che segna l’esordio alla regia di Dustin Hoffman. Ma i giornalisti sono stati attratti soprattutto dalle contestazioni fuori dall’Auditorium del Lingotto, dove tra centinaia di vip e invitati, c’erano anche decine di lavoratori iscritti al sindacato di base Usb e che hanno volantinato in sostegno dei cosiddetti “Sfruttati della cultura”, contro il sistema torinese degli appalti al massimo ribasso.

E’ intervenuto anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, ma ciò non ha fatto altro che scaldare gli animi dei manifestanti, che hanno sventolato una bandiera rossa, ricordandogli che era stato proprio quel drappo a portarlo lì dov’è adesso e hanno, inoltre, accusato il Comune di tacere di fronte ai salari bassissimi dei lavoratori della Rear. Tra di loro svettava anche il cartello “Ken i love you”, rivolto al regista Ken Loach, che ha deciso di non ritirare il Gran Premio Torino proprio per manifestare la sua solidarietà ai lavoratori, a cui è seguita poi l’indignata risposta del direttore del TFF, Gianni Amelio. E siamo solo all’inizio.

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