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Keanu Reeves ammette: “Hollywood non mi chiama da tempo, è uno schifo”

L’attore conferma, in un’intervista, quello che molti avevano capito da tempo, ovvero che Hollywwod si sia dimenticato di lui: “L’ultimo film agli studio l’ho fatto nel 2013, ma prima non mi contattavano dal 2008. Non mi piace sia così, ma è così che va”.
A cura di A. P.
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Fa quasi tendenza, oggi giorno, tra gli appassionati di cinema anni '90 e non solo, chiedersi che fine abbia fatto uno come Keanu Reeves, astro nascente del cinema d'azione proprio in quel decennio, uno destinato a diventare una stella con poche probabilità di fallimento. Fa tre dei film d'azione più celebri dell'ultimo ventennio, da Speed a Point Break, passando un momento da Matrix, senza trascurare film come Sweet November, che lo fanno definitivmente penetrare nei cuori delle giovani. Insomma le premesse per una carriera travolgente che corre su una strada dritta e priva di imprevisti. Pare non sia andata esattamente così, visti gli anni che sta vivendo l'attore (si specifica, da un punto di vista professionale). Oggi Keanu è un cinquantenne di cui pare Hollywood si sia del tutto dimenticata.

Perché che sul grande schermo non ci finisse da un po', quel 47 Ronin del 2013 che non ha collezionato grandi successi in giro per il mondo, era cosa abbastanza palese, ma a dare la conferma di contatti rarefatti con quella che chiameremmo la Hollywood bene, è lui stesso, in un'intervista rilasciata a USMagazine negli ultimi giorni, nella quale non lascia nulla ad intendere: "l'ultimo film realizzato in studio risale al 2013, 47 Ronin, ma prima di questo, in effetti, non venivo contattato da molto tempo, più o meno dal 2008. Insomma, negli ultimi anni non ho ricevuto molte offerte dagli Studios". Questo non vuole di certo dire che Reeves non collabori a produzioni indipendenti o che comunque non abbia di che vivere. Basti pensare, a tal proposito, che pare abbia incassato circa 35 milioni di dollari per Matrix. Tuttavia, l'attore non mente e chiarisce subito perché gli interessi lavorare a Hollywwod:

Puoi avere esperienze negative e positive, certo, ma quello che mi piace degli studios è la possibilità di creare dei nuovi mondi e le risorse che possono vantare.

A chi gli chiede se viva con tranquillità questa cosa, lui mostra altrettanta sincerità: "Tutt'altro, è uno schifo. ma è così che va". Poi aggiunge di accettare come stia andndo il tutto, compreso le sue collaborazioni e produzioni indipendenti: "Anche quando lavoravo agli studios più spesso portavo avanti progetti diversi. Voglio poterlo fare, entrambe le cose. Vado avanti così".

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