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Obbligo del condom sui set porno, l’industria hard si trasferisce a Las Vegas

La legge che obbliga il condom sul set obbliga l’industria del porno ad abbandonare la “città degli angeli” che perde così un pezzo importante della sua storia e della sua economia. Le grandi major adesso si trasferiscono nella “città del peccato”.
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Dalla "città degli angeli" alla "città del peccato", l'industria del porno scappa da Los Angeles e riapre i battenti a Las Vegas. Messe in ginocchio dalla "Measure B", la legge pro-condom che obbliga gli attori ad indossare il preservativo durante le scene girate, le major sono state costrette a lasciare la storica città, da sempre patria dell'intrattenimento e delle produzioni a luci rosse. Il provvedimento, entrato in vigore nel marzo del 2012 dopo l'aumento di casi di attori che hanno contratto l'Hiv, ha fatto crollare del 95% le richieste di permesso per girare un film porno. Perché? Molto semplice. I film dove gli attori "recitano" con il preservativo, non è ben visto dal pubblico che, da sempre, dirotta l'interesse verso pellicole molto più "esplicite".

Nel 2013 solo 35 i permessi depositati, un fallimento che ha indotto l'industria del porno a denunciare la contea di Los Angeles e a trasferirsi a Las Vegas.

Una città fresca come Las Vegas, dove la gente ha bisogno di fare affari, non è che un bene per tutto il mercato.

Sono le dichiarazioni di Lee Roy Myers, storico regista del mondo dell'hard, tra i promotori del "trasloco" del carrozzone. Sorride, intanto, il governatore del Nevada Brian Sandoval, sicuro di arginare il tasso di disoccupazione dello stato (il maggiore di tutti gli States). Il porno è una strada sicura: negli ultimi dieci anni a Los Angeles hanno lavorato oltre 20mila persone, fatturando più di quattro miliardi di dollari.

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