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La camera dà il sì definitivo alla Legge sul cinema, esulta il ministro Franceschini

Approvata dalla Camera la legge promossa dal Ministro per i beni e le attività culturali, che esulta: “Grazie all’opposizione che ha dimostrato che può esserci un confronto serio e non pregiudiziale”.
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Sì definitivo dell'Aula della Camera alla nuova Disciplina del cinema e dell'audiovisivo. La legge, presentata diversi mesi fa dal Ministro Dario Franceschini, è stata approvata a Montecitorio con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti. A votare contro sono stati Sel e M5S, mentre Fdi e Lega si sono astenuti. Esulta lo stesso Franceschini, che in aula ha illustrato il senso di una riforma tesa a razionalizzare un sistema di finanziamenti come quello al cinema italiano, storicamente connotato da elementi di disomogeneità:

Grazie alla Camera che ha consentito un esame celere di questo testo che sarà in vigore già da gennaio 2017. Si tratta di una legge attesa e preparata bene in commissione al Senato, che mette a disposizione più risorse al settore in maniera automatica e pone fine alla discrezionalità […] Grazie all'opposizione che ha dimostrato che può esserci un confronto serio e non pregiudiziale

Le caratteristiche della nuova legge sul cinema

Le caratteristiche della legge fanno riferimento, in particolare, alla questione dei fondi e dei finanziamenti, tramite incentivi fiscali per chi investe nel cinema. Il sistema italiano si avvicina a quello francese, un eccellenza a livello europeo, con un funzionamento basato principalmente sul criterio di favorire quelle case di produzione che riescono a trovare finanziamenti privati, coniugando dunque questi ultimi con il sostegno pubblico. Il principale merito riconosciuto al ddl consiste nello stabilizzare le dotazioni finanziarie annualmente destinate al settore: cruciale, in questi termini, l'istituzione del “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo” che sostituirà tutti i precedenti fondi esistenti.

Il nuovo Fondo, che verrà alimentato anche dai finanziamenti già preesistenti per cifre non inferiori ai 400 milioni di euro, proverrà, almeno in parte dall’11%, dalle entrate effettivamente registrate dallo Stato nell’anno precedente attraverso il versamento a fini IRES e IVA delle imprese di distribuzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, proiezione cinematografica, programmazioni e trasmissioni televisive, erogazione di servizi di accesso a internet, telecomunicazioni fisse, telecomunicazioni mobili. Sarà un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri stabilirà le modalità di gestione del Fondo.

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