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“La morte ti fa bella”, il cult con Meryl Streep e Goldie Hawn usciva 25 anni fa

La dark comedy di Robert Zemeckis usciva, in USA, il 31 luglio 1992 e racconta la storia della rivalità tra l’attrice Madeline (Meryl Streep) e la scrittrice Helen (Goldie Hawn) che, alla soglia dei 50 anni, ricorreranno ad un elisir di lunga vita, con conseguenze devastanti. Cult assoluto, a 25 anni di distanza il film contiene messaggi (tristemente) sempre validi.
A cura di Ciro Brandi
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La straordinaria dark comedy di Robert Zemeckis, con Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce Willis e Isabella Rossellini usciva in USA il 31 luglio 1992. La storia è quella di Madeline Ashton (Streep) e Helen Sharp (Hawn), due donne che vivono a Beverly Hills. Le due donne, la prima attrice e la seconda aspirante scrittrice, sono vicine ai 50 anni e, se un tempo erano amiche, adesso si odiano aspramente. In crisi sentimentale e professionale, le donne ricorrono all’elisir di lunga vita comprato da una strana donna giovane e sensuale, Lisle Vin Rhoman (Rossellini). Il filtro le rende bellissime e immortali, ma il prezzo da pagare è smisurato, in tutti i sensi

La critica contro la società dell’apparenza e dell’omologazione

Zemeckis, 25 anni fa, portava nelle sale questa commedia nera che, a primo impatto, poteva sembrare semplice e pretestuosa, ma che in effetti racchiude mille significati sempre tristemente attuali. Ancora oggi, viviamo nella società dell’apparenza, dove contano solo l’esteriorità, la ricerca della giovinezza ad ogni costo e dove l’omologazione estetica è dilagante. Naturalmente, Zemeckis porta tutto a limiti estremi, viaggiando nel tempo (il film si svolge su più piani temporali, negli anni 1978, 1985, 1992 e 2029) e portando tutto alla dimensione “finta e vanesia” per eccellenza, quella hollywoodiana. Il regista affidò la tagliente sceneggiatura a Martin Donovan e David Koepp che, dopo un inizio patinato e da thriller, trasformano l’atmosfera in una commedia gotica alla Tim Burton, servendosi della bravura di star eccezionali che non fanno una piega nei propri ruoli. I personaggi sembrano essere ingabbiati nella propria immagine, non hanno autostima e credono di poterla comprare (pagandola a carissimo prezzo), finendo per essere più infelici di prima. L’unico che sembra reagire al proprio lugubre destino è il chirurgo estetico Ernest Menville/Bruce Willis, che si rifiuterà di essere risucchiati nel vuoto totale in cui versano le due donne.

L’Oscar ai Migliori effetti speciali e gli incassi

Tutto è curato nei minimi dettagli, a partire dalla colonna sonora composta da Alan Silvestri, fino al trucco della coppia formata da Dick Smith e Kevin Haney e alla fotografia di Dean Cundey. A colpire maggiormente la critica e il pubblico furono comunque gli effetti speciali creati da Ken Ralston, Doug Chiang, Douglas Smythe e Tom Woodruff Jr., premiati giustamente con l’Oscar e il BAFTA, mentre Meryl Streep portò a casa la nomination ai Golden Globe come Migliore attrice in un film commedia o musicale. “La morte ti fa bella” fu un ottimo successo anche al botteghino. Partendo da un budget di 55 milioni di dollari, infatti, il film riuscì a portarne a casa circa 150.

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