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La perfetta pornostar si chiama Nikki Lee e ha una terza di reggiseno

Il blogger Jon Millward ha delineato, con una dettagliata infografica e uno studio nell’Adult Film Database, l’attrice porno perfetta: è californiana, caucasica, castana e ha una terza di reggiseno.
A cura di Eleonora D'Amore
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Il blogger Jon Millward per sei mesi ha studiato le biografie delle pornostar, analizzando 10.000 profili dall’Internet Adult Film Database, e ne ha ricavato un'interessante infografica. I suoi risultati rivelano che la pornostar per eccellenza è di stirpe caucasica per oltre il 70% (a seguire di colore, latine e asiatiche), alta 1.67 cm, ha 22 anni, capelli castani, un seno non troppo grande (una terza taglia italiana) ed è in genere di corporatura magra (circa 53 kg). Nikki Lee è il nome completo più comune fra le pornostar donne e David Lee quello tra gli uomini. Infine il 42% delle attrici hard ha almeno un tatuaggio su una parte del corpo e il 40% ha un piercing, di solito non il consueto sull’orecchio.  Il luogo di provenienza è in assoluto l'America, seguita a ruota dall'Ungheria e dalla Repubblica Ceca (l'Italia è solo al nono posto!).

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Lo studio di Millward prosegue poi sul mondo dei film porno in generale, analizzando titoli, generi e tipologie di attrici preferite dalla rete. A quanto è emerso, la parola "culo" supera di gran lunga la parola "tette" come numero di presenze in un titolo di film hard e i ruoli sexy più frequenti sono in ordine: adolescenti, milf, mogli, cheerleader, infermiere, figlie, studentesse, fidanzate, donne mature, sorelle, babysitter, gruppo di donne, scolare, autostoppiste e fuggiasche.  Tra i generi maggiormente amati spicca tra tutti il sesso anale, che pare sia correlato ad una maggiore diffusione anche nella società americana: nel 1992 solo il 16% delle donne tra i 18/24 anni aveva provato almeno una volta il sesso anale, ma nel 2010 il Journal of Sexual Medicine ha riportato che la percentuale era salita al 32% e che quindi c'era minore resistenza e pregiudizio nei confronti di questa pratica sessuale. Cosa che, secondo Jon Millward, potrebbe aver influito notevolmente sul successo riscosso in seguito nel mondo del porno, sebbene paradossalmente la demonizzazione dell'intero sistema pornografico sia da sempre collegata alla concezione inversa.

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