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La risposta indignata del direttore Gianni Amelio al rifiuto di Ken Loach

Dopo il comunicato rilasciato ieri dal regista Ken Loach, arrivano le risposte secche e decise del direttore del Torino Film Festival Gianni Amelio e quella del Museo Nazionale del Cinema. La polemica continua.
A cura di Ciro Brandi
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Gianni Amelio

Ieri abbiamo pubblicato le ragioni del rifiuto di Ken Loach di ritirare il Gran Premio Torino e che l'hanno spinto a non essere presente al Festival. Oggi è arrivata, puntualissima, la risposta del direttore del Torino Film Festival, Gianni Amelio, alla vigilia dell’evento. In un’intervista rilasciata stamattina a “La Repubblica”, il regista ha detto che la reazione di Loach è stata assolutamente sbagliata, narcisistica e megalomane. Amelio continua asserendo che sia Ettore Scola (che riceverà lo stesso premio) che Loach hanno ricevuto una lettera in cui alcuni dipendenti di cooperative chiedevano solidarietà per le condizioni di lavoro disagiate, ma Scola sarà a Torino e incontrerà i lavoratori sul palco per parlargli e ascoltare il loro punto di vista, a differenza di Loach che con la sua assenza non cambierà nulla.

Non si è fatta attendere neanche la risposta secca e decisa del Museo Nazionale del Cinema e di seguito vi mostriamo il comunicato completo, rilasciato proprio dal direttore Alberto Barbera :

Con grande dispiacere, prendiamo atto del comunicato stampa con il quale Ken Loach rifiuta il premio assegnatogli dal Torino Film Festival. A maggior ragione, ci dispiace di constatare che un grande regista, al quale va da sempre la nostra ammirazione, sia stato male informato al punto da formulare riserve su comportamenti del Museo Nazionale del Cinema che non corrispondono in alcun modo alla realtà dei fatti.

Ricordiamo che il contratto di assegnazione dei servizi di vigilanza e pulizia alla Mole Antonelliana è stato stipulato a norma di legge, con una gara europea ad evidenza pubblica, rispettosa delle normative ministeriali e dei contratti di lavoro in essere. Il Museo non può essere ritenuto responsabile de comportanti di terzi, né direttamente né indirettamente. Di conseguenza, non sarebbe in alcun modo legittimato a intervenire nel merito di rapporti di lavoro fra i soci di una cooperativa esterna e la loro stessa società.

Al contrario di quanto affermato da Ken Loach, ci aspetteremmo invece di vederci riconosciuto un comportamento eticamente ineccepibile nei confronti delle problematiche inerenti i rapporti di lavoro con i dipendenti del Museo del Cinema, i collaboratori e le rappresentanze sindacali. Con orgoglio, rivendichiamo da sempre una politica coerente a tutela del lavoratori e, d’intesa con le organizzazioni sindacali di riferimento, un impegno costante nella ricerca di soluzioni atte a garantire continuità e difesa dei posti di lavoro, anche in un momento di forte contrazione delle risorse economiche a disposizione.

Torino, 21 novembre 2012

Siamo sicuri che le polemiche non finiranno qui. Speriamo solo che alla fine sia il buon cinema a trionfare e non le chiacchiere, anche perchè il programma di questa trentesima edizione è davvero ricco di opere degne di rispetto e attenzione.

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