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Le 10 cose di “Iron Man” che ancora non sapevate

Il blockbuster del 2008, diretto da Jon Favreau, ha affascinato e catalizzato l’attenzione dei fan del pianeta Marvel, grazie alle avventure del filantropo e miliardario Tony Stark, interpretato magistralmente dall’amatissimo Robert Downey Jr. Ma siete sicuri di sepere proprio tutto?
A cura di Ciro Brandi
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Il film del 2008, diretto da Jon Favreau, basato sul personaggio dei fumetti della Marvel Comics Iron Man, interpretato da Robert Downey Jr.,  fu un grandissimo blockbuster. È stato scritto da Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway e interpretato, oltre a Downey Jr., da Terrence Howard, Jeff Bridges, Shaun Toub e Gwyneth Paltrow. La figura del filantropo e miliardario Tony Stark e le adrenaliniche avventure che vive, una volta indossata l’armatura di Iron Man,  hanno affascinato milioni di spettatori in tutto il mondo e, probabilmente, è l’eroe più amato dell’universo Marvel.

1. La preparazione fisica di Robert Downey Jr.

Per prepararsi al ruolo di Iron Man, Robert Downey Jr. si allenava in palestra cinque giorni a settimana, facendo pesistica e arti marziali con un personal trainer che lo seguiva passo dopo passo nella sua trasformazione fisica.

2. Dialoghi improvvisati

Quando sono iniziate le riprese, lo script non era stato ancora completato, dato che i realizzatori erano più concentrate sulla storia e sull’azione. I dialoghi, quindi, furono in gran parte improvvisati dagli attori il che, secondo Favreau, ha reso tutto molto più naturale. Robert Downey Jr. non ha avuto problemi particolari, anche se ha chiesto di ripetere più e più volte delle scene per verificare quale battuta poteva andare meglio. Gwyneth Paltrow, invece, si è trovata in difficoltà, dato che non sapeva quasi mai cosa avrebbe detto il suo compagno di set.

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3. J.A.R.V.I.S.

J.A.R.V.I.S., il fedele maggiordomo di Stark, è rappresentato nel film non come un umano bensì come un'intelligenza artificiale, cosa che poi andò a influire su varie serie animate e sui film avvenuti in seguito. la sigla, in inglese, sta per “Just A Rather Very Intelligent System” ed è un omaggio al maggiordomo di Tony Stark dei fumetti, Edwin Jarvis, ma fu cambiato anche per evitare paragoni con Alfred, il maggiordomo di Batman.

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4. La preparazione di Gwyneth Paltrow per diventare Pepper Potts

Gwyneth Paltrow, nota perfezionista, per entrare nei panni di Pepper Potts ha chiesto alla Marvel d’inviarle tutti I fumetti in cui compare il personaggio per poterlo comprendere nei minimi dettagli. L’attrice ha voluto basare la sua performance su quella delle eroine degli anni ’40 che, secondo lei. Erano, al contempo, sexy, argute e innocenti.

5. Le armature

Nel film ci sono circa 5 set di armature, tutte ispirate al fumetto di “Iron Man”. Ci sono la Mark I, prima armatura di Stark, costruita semplicemente in ferro; la Mark II è un’armatura in argento, il prototipo che Stark sviluppa per migliorare le prestazioni della prima; la Mark III è l’armatura finale color rosso/oro;  J.A.R.V.I.S. ci fa vedere, poi, la Mark III tutta d’oro, una sorta di omaggio all’armatura che Iron Man indossava ad inizio carriera in “Golden Avenger”; sempre J.A.R.V.I.S. ci mostra anche l’armatura rossa e argento, quasi identica a quella indossata da Iron Man in “Silver Centurion”, degli anni ’80.

6. Il cameo di Stan Lee

Il cameo del mitco Stan Lee, co-creatore di “Iron Man”, non poteva mancare neanche stavolta. Lee, infatti, nel film interpreta l'uomo che, a una festa, Tony Stark scambia per Hugh Hefner, creatore dell’impero di Playboy.

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7. Jon Favreau nei panni di Happy Hogan

Jon Favreau, regista del film, interpreta in un piccolo ruolo, Happy Hogan, personaggio dei fumetti, creato da Stan Lee (testi) e Don Heck (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene in “Tales of Suspense” (Vol. 1) n. 45 (settembre 1963).

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8. Obiettivo: riflettere senza fare prediche

Il regista Jon Favreau ha sostenuto che l'impronta data al film ha voluto essere più d'intrattenimento che impegnata; la sua idea era una pellicola che facesse riflettere senza fare "prediche" (principalmente sulla proliferazione di armi), e che puntasse sull'eroe che, anziché ricevere i poteri dal nulla, ricercasse volontariamente una trasformazione, quasi come un risveglio della coscienza.

9. Il budget e gli incassi

Il budget per la realizzazione del film è stato di circa 140 milioni di dollari. “Iron Man” ha ottenuto un incasso pari a 585.174.222 dollari nel mondo, con 318.412.101 dollari solo negli Stati Uniti

10. Il roadster fiammante

Il particolare roadster al quale Tony Stark/Iron  Man lavora durante il film – nero con fiamme ai lati – è attualmente di proprietà del regista Jon Favreau.

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