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Le 10 cose di “Polar Express” che ancora non sapevate

Robert Zemeckis è il regista di una delle più belle storie mai raccontate e lo fa servendosi di un fenomenale Tom Hanks, che interpreta ben sei personaggi. Una magia che non finirà mai e, per farvela apprezzare ancora meglio, ecco 10 ulteriori curiosità.
A cura di Ciro Brandi
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Robert Zemeckis è il regista di questa straordinaria avventura con Tom Hanks protagonista assoluto, anche se totalmente digitalizzato. Il film, una produzione Warner Brothers, si basa sulla sceneggiatura di Eddie Deezen e William Broyles Jr. mentre il soggetto è tratto dall'omonimo libro illustrato per ragazzi, opera di Chris Van Allsburg, pubblicato nel 1985 e premiato l'anno successivo con la Medaglia Caldecott. Costata 150 milioni di dollari, e nominata per l'Oscar al Miglior montaggio sonoro nel 2005, il film ha tutti gli ingredienti di un prodotto natalizio di successo c’erano davvero tutti e Zemeckis ne era ben conscio. Tuttavia, ci sono 10 curiosità che,  probabilmente, vi saranno sfuggite.

1. Il mistero del numero 1225

Molti di voi non avranno notato che nel film è molto ricorrente il numero il numero  1225, visibile sulla locomotiva. Ebbene, il numero è in tema con il titolo e il periodo cui il film si riferisce, il 25 dicembre, giorno di Natale (12-25, nella forma anglosassone, indica dicembre, 25). Il convoglio – denominato Pere Marquette 1225 – fu ripristinato eccezionalmente, pur con qualche difficoltà, per compiere un viaggio dal museo a Grand Rapids, sempre nel Michigan, in occasione di una prima speciale, destinata alla raccolta di fondi per un ospedale pediatrico.

2. Attori in carne ed ossa digitalizzati

L'originalità della pellicola sta nel fatto di essere stata girata con la formula dell'animazione digitalizzata in 3D ma con l'ausilio di attori in carne ed ossa (tecnicamente live-action in un computer-animated movie) performance capture.

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3. La fama del libro di Allsburg

Il libro di Allsburg è considerato, nel mondo anglosassone specialmente, un classico della letteratura per l'infanzia e, naturalmente, del Natale. È apprezzato, soprattutto, per lo stile piano di scrittura e per l’ottimismo di buona parte delle sezioni che lo compongono.

4. L’istrione Tom Hanks

L’istrionico Tom Hanks qui ricopre ben sei distinti ruoli, incluso quello del protagonista, un bimbo di otto anni. Gli altri sono: il Controllore, Babbo Natale, il Vagabondo e il Padre.

5. L’assenza dei nomi

Come magari avrete fatto già caso, nel film non vengono mai citati i nomi dei due protagonisti. Questo è stato voluto proprio da Zemeckis per fare immedesimare meglio gli spettatori della pellicola con i personaggi.

6. Le citazioni relative alla cultura statunitense

Il film è ricco di citazioni che richiamano la cultura statunitense, dall'aquila alla confortevole coperta a strisce bianche e rosse come nella bandiera americana sotto cui il protagonista si addormenta la sera della vigilia di Natale – in assoluta adesione al testo originario.

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7. Esordio a rallentatore

L'esordio al botteghino non fu subito esorbitante. Poche settimane dopo l’uscita, però, la pellicola fu lanciata in vetta al box office, con il boom nel giorno di Capodanno del 2005, negli 82 cinema dei soli Stati Uniti con tecnologia IMAX 3D in cui fu proiettato, e che garantì un incasso superiore ai 150 milioni di dollari (praticamente il costo del film).

8. Le differenze tra libro e film

Prettamente aggiunte per il film – e assenti quindi nel libro – sono alcune figure centrali come quelle del viaggiatore solitario (l'hobo che viaggia sul tetto del treno), il ragazzino solitario, spaesato al pari di una moderna Alice, il giovane-so-tutto e l'immancabile eroina. Babbo Natale – in una marea di elfi pronti a decollare dal paese dei balocchi – è invece rappresentato nei suoi canoni più classici, con tanto di reiterati e rumorosi ho ho ho, la tipica risata che contraddistingue il bonario Babbo Natale.

9. L’omaggio a “Ritorno al futuro – Parte III”

Nel film, il ragazzino protagonista con la vestaglia blu, tira la cordicella del fischio del treno dicendo: "Era tutta la vita che sognavo di farlo". Sono le stesse parole dette da Doc quando tira la cordicella del fischio del treno in "Ritorno al futuro – Parte III".

10. La moglie del regista in un doppio ruolo

Fra gli altri attori che hanno prestato la loro figura per realizzare i modelli animati si annovera anche Leslie Harter Zemeckis, moglie del regista, che nella pellicola ha il doppio ruolo di Sarah e della Madre.

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