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Le cose che “Ritorno al Futuro” ha indovinato del 2015

È arrivato il 2015, l’anno impostato da Marty McFly sulla DeLorean di “Ritorno al Futuro parte II”. Il film ha indovinato i dispositivi indossabili, le videochiamate e il cibo al microonde. Siamo ancora lontani per le macchine volanti e l’Hoverboard ed ha incredibilmente mancato (come tutti i film sul futuro) la rivoluzione messa in moto da Apple.
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E così è arrivato il 2015, l'anno impostato da Marty McFly sulla fantastica DeLorean di Doc Emmett Brown. Ma quanto il futuro immaginato nel 1985 di "Ritorno al futuro parte II", è in realtà simile ad oggi? Lo speciale su Tech Fanpage, "Come sarebbe dovuto essere (e come sarà) il mondo del 2015?", firmato da Marco Paretti, illustra come, tra fantomatici ologrammi e dispositivi indossabili, la fantasia e l'immaginazione resta ancora a metà strada dalla realtà effettiva. Ma, tra le varie innovazioni proposte nel secondo capitolo del film, c'è qualcosa che è stato predetto con successo.

I dispositivi indossabili

Non avranno azzeccato i "Google Glass", i "Gear" e i prossimi "Watch" di Apple, ma in "Ritorno al Futuro parte II" vediamo comunque il figlio di Marty McFly indossare una sorta di occhiali computerizzati. Non abbiamo le specifiche tecniche per potervi dire a cosa realmente servano.

Le videochiamate

Quando il Marty McFly del futuro riceve la videochiamata di licenziamento del suo capo Needles, Bob Gale e Robert Zemeckis ci hanno preso in pieno: da Facetime a Skype, oggi è realtà.

Cibo al microonde

La pizza in miniatura sul piatto "idratante": un predecessore dei cibi al microonde.

Tutte le predizioni sbagliate

Non ci sono solo intuizioni poi verificate, ma anche incredibili cantonate. Una su tutte: la macchina volante. Non ci siamo e, probabilmente, non ci saremo ancora, almeno per 50 anni (a voler essere ottimisti). Così come l'Hoverboard ed l'abbigliamento potenziato, come le scarpe in grado di allacciarsi da sole (anche se la Nike le ha prodotte e messe in vendita a cifre astronomiche, in collaborazione con la Michael J.Fox Foundation). Fallita anche l'idea che i fax potessero essere il futuro della comunicazione, così come il non aver mai ipotizzato il boom degli smartphone. Nessuno poteva prevedere la rivoluzione di Apple.

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