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Lino Banfi: “Io e Edwige Fenech siamo ancora amici. Rimpianti? Non aver fatto film importanti”

Dall’infanzia in seminario all’incontro con le bellezze della commedia sexy italiana, il mitico attore si racconta alle soglie degli 81 anni.
A cura di Valeria Morini
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Alle soglie degli 81 anni, Lino Banfi non ha perso un grammo del suo senso dell'umorismo e della sua irresistibile simpatia. L'attore pugliese si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, dall'infanzia in seminario alla carriera come icona della commedia sexy italiana. Cresciuto nella scuola di preti già con l'inclinazione alla recitazione a prescindere dall'aspetto fisico non proprio divistico ("Nelle occasioni canoniche partecipavo alle recite: non ero bello e non mi facevano mai fare la parte di Gesù, al massimo San Giuseppe, San Pietro o il traditore Giuda"), scappò di casa da adolescente "attratto da artisti e ballerine" per imboccare definitivamente la strada artistica.

L'attore abbandonò il nome Pasquale Zagaria (curiosamente utilizzato da diversi suoi personaggi) e assunse lo pseudonimo di Lino Banfi grazie a un suggerimento di Totò e, dopo una lunga gavetta, l'interprete di Andria è divenuto un eroe del cinema popolare. Con Edwige Fenech, sua partner cinematografica in diversi film da "L'insegnante va in collegio" a "La soldatessa alle grandi manovre", da "La moglie in vacanza… l'amante in città" a "Cornetti alla crema", c'è ancora una grande amicizia.

Siamo amici e ancora oggi ci sentiamo. Ora si è trasferita in Portogallo e le ho detto: è il posto giusto per te, sei nata in Algeria, in una città che si chiama Bona, adesso sei ancora bellissima e non a caso vivi a Lis-bona.

"Il lato B di Nadia Cassini era assicurato per 2 miliardi"

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Gustosissimo l'aneddoto su un'altra sua celebre partner di quegli anni, Nadia Cassini:

Con Nadia Cassini interpretavo il ruolo di un massaggiatore, quindi ero abilitato a toccarle il lato B, tanto agognato dagli italiani: era una parte anatomica talmente importante, che era stata assicurata per circa 2 miliardi di lire. Mi sembrava un’esagerazione e chiesi al marito di Nadia perché avesse sottoscritto una polizza così importante. La moglie lavorava molto con quella parte e, se cascava o si faceva male era un problema. In altri termini, secondo lui, Nadia lavorava col cu…

Nonostante abbia lavorato con tante bellezze, la moglie Lucia, con cui è sposato da 55 anni, non è mai stata gelosa: "Conosce i miei limiti da conquistatore. E poi le mie compagne di lavoro erano corteggiatissime dai belloni, io sarei stato ridicolo". "Mi sarebbe piaciuto essere più magro e più alto", continua Banfi, "certi miei colleghi seduttori mi facevano incacchiare, stavano sempre in copertina. Io non sono mai stato copertinabile, né scopertinabile". Infine un unico rimpianto: non aver mai recitato in un film "importante" né aver vinto premi.

Non mi è mai capitato di interpretare un film importante, di quelli che partecipano ai festival. Non ho mai ricevuto un premio: mi accontenterei di un orsetto di pelouche. Nel mio lungo percorso artistico, sono sempre stato scortato da un’ombra di malinconia e forse per questo mia moglie dice che sono sempre “inchezzeto”. Ma si sa: i comici in famiglia non sono divertenti.

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