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ll ritorno di Keanu Reeves: “Per ‘John Wick’ mi sono allenato 8 ore al giorno”

La star di “Matrix” torna come protagonista di un noir ad alto contenuto action in sala dal 22 gennaio. E gli anni dell’oblio e delle delusioni dagli studios di Hollywood sembrano finiti.
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A cura di Valeria Morini
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È stato una delle grandi star del cinema americano anni '90, lanciato da opere imprescindibili come "Point Break", "Dracula di Bram Stoker" e "Belli e dannati", consacrato definitivamente come eroe action nei panni dell'eletto Neo in "Matrix". Poi esauritosi il clamore della trilogia fantascientifica dei fratelli Wachowski, è cominciato il declino. Ma oggi, Keanu Reeves, 50 anni compiuti da poco e con alle spalle una serie di cocenti delusioni subite da Hollywood, è pronto a ritagliarsi un nuovo ruolo da protagonista dell'olimpo del cinema americano.

Nato in Libano, Reeves è un vero e proprio cocktail di etnie (nelle vene ha sangue hawaiano, inglese, cinese e di un'altra mezza dozzina di paesi) e ha avuto un'infanzia vagabonda e una vita travagliata, costellata di lutti famigliari. Dopo un periodo buio in cui gli Studios sembravano essersi dimenticati di lui o lo chiamavano per film non proprio riusciti ("Ultimatum alla Terra", "47 Ronin"), dal 22 gennaio l'attore tornerà in un ruolo da protagonista in "John Wick", cupo e violento noir che racconta una storia di amara vendetta. Il film è diretto dall'esordiente Chad Stahelski, ex stuntman che, guarda caso, è stato controfigura di Reeves in "Matrix".

Il ritorno con "John Wick"

L'attore è in Italia per incontrare il pubblico di Maria De Filippi in una puntata speciale di "C'è posta per te" e ha rilasciato un'intervista a "La Repubblica" in cui ha parlato del film, di cui è anche produttore esecutivo, dichiarando "È bello quando il tuo lavoro viene riconosciuto". Sembrano lontani i tempi in cui, solo un anno fa, l'attore apparve irriconoscibile al Festival di Cannes.

Adoro le storie di vendetta. John è un uomo dal passato oscuro, salvato dall'amore. Ma quando viene aggredito e provocato, riemerge il suo lato peggiore. L'ambientazione è splendida. Una doppia New York: quella realistica e quella sotterranea, oscura. Popolata da assassini, ma con i loro codici d'onore. Personaggi con una storia profonda. Perciò grandi attori, Willem Dafoe, Michael Nyqvist, Alfie Allen, hanno voluto esserci.

Con la storia di un ex killer che cerca vendetta contro la gang che gli ha ucciso l'amato cagnolino, Reeves è tornato a uno dei suoi grandi amori, ovvero le arti marziali:

Mi sono allenato anche otto ore al giorno. Macchine, pistole, judo, ju-jitsu. Fuori dal set non pratico le arti marziali. Ma quando giro sono molto concentrato, il fisico regge.

Una vita consacrata al cinema, anche nei momenti bui

Nonostante gli anni di batoste, nella carriera e nella vita privata (ha perso fidanzata e figlia e ha una sorella malata di leucemia che vive a Capri), Reeves sembra non aver mai perso l'amore per il cinema:

A dodici anni. Folgorato da Charlie e la fabbrica di cioccolato. Poi sono arrivati Serpico e Taxi Driver. Il primo mito Peter O'Toole, poi De Niro, Pacino. Ho iniziato a recitare a scuola, a quindici anni. Mi rendeva felice. Due anni fa ho girato un documentario, Side by side. Ho incontrato maestri come Scorsese, Nolan, Cameron. Volevo raccontare la bellezza di un cinema che stiamo perdendo, ma anche l'occasione di democrazia che è il cinema digitale.

In memoria del collega Patrick Swayze

Dopo i cruenti duelli di "John Wick", l'attore tornerà a recitare per il re dello splatter Eli Roth (regista di "Hostel") in "Knock Knock", in cui è vittima di due seducenti ragazze con l'hobby della tortura. Mentre Reeves è in cerca di una seconda giovinezza artistica, a Hollywood sembra diffusa la tendenza a girare remake da pellicole interpretate da lui. Si è parlato di un rifacimento di "Speed", è stato realizzato un nuovo "Constantine" e nel 2015 arriverà anche una versione aggiornata di "Point Break". Proprio al capolavoro action del '91 e al collega Patrick Swayze prematuramente scomparso, Reeves ha voluto dedicare parole commoventi:

Gran film. All'epoca ero un giovane emergente, Patrick Swayze una star, con un cuore meraviglioso. Nelle scene in cui precipitavamo dal cielo o combattevamo, mi incitava: forza, facciamolo. Era intenso, pieno di vita e di gioia.

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