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Luis Bacalov: “Quando ho iniziato il cinema era pieno di possibilità, adesso è diverso”

Dopo le critiche di Dustin Hoffman arrivano quelle di un altro premio Oscar, Luis Bacalov, miglior colonna sonora per Il Postino, che punta il dito sullo stato del cinema italiano ai microfoni di Gianguido Baldi e Antonio Acampora per Radio Club 91.
A cura di G.D.
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Dopo le critiche di Dustin Hoffman arrivano quelle di un altro premio Oscar, Luis Bacalov, miglior colonna sonora per Il Postino, che punta il dito sullo stato del cinema italiano ai microfoni di Gianguido Baldi e Antonio Acampora per Radio Club 91.

Quando ho iniziato negli anni '60 il cinema italiano era pieno di possibilità. Quindi era un bel vivere in questa sotto-professione. Oggi quando vedo il panorama cinematografico sono sconfortato, vedo tutto più difficile. Inoltre oggi ci sono brutte musiche anche nella musica colta. I produttori pretendono che un brutto film venga salvato dalla colonna sonora. Ma se il film è brutto non lo salva nessuno. Anzi se la musica diventa importante sminuisce il film.

E su Massimo Troisi:

L'ho conosciuto attraverso i film. I musicisti di colonne sonore raramente incontrano gli attori. Per Il Postino mi ispirai solo a Neruda che nel film fa diventare persona una specie di vegetale amorfo qual è il postino.

Le critiche di Dustin Hoffman: "Cinema al suo punto più basso"

Le dichiarazioni di Luis Bacalov arrivano con tempismo perfetto. Soltanto due giorni fa, Dustin Hoffman in un'intervista al The Independent ha rilasciato una dura critica nei confronti delle produzioni cinematografiche.

Penso che in questo momento, la televisione è al suo punto migliore, penso invece che il cinema abbia toccato il punto più basso negli ultimi 50 anni.

Le esigenze finanziarie delle amministrazioni e le pressioni che questi ultimi fanno affinché un film venga realizzato il più in fretta possibile, secondo Dustin Hoffman, hanno come effetto diretto quello di rovinare irrimediabilmente una produzione.

È dura credere che si possa fare un buon lavoro con pochi soldi ed in poco tempo, oggi. Abbiamo girato Il Laureato e, ad oggi, quel film è ancora un esempio. Un copione meraviglioso, lavorato in tre anni, un regista eccezionale, un cast ed una troupe d'eccezione e si trattava di un piccolo film, tuttavia sono stati fatti 100 giorni di riprese

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