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Mark Zuckerberg su “The Social Network”: “Troppe invenzioni ed è stato offensivo”

Il CEO di Facebook, a quattro anni dall’uscita nelle sale del film di Fincher, vincitore di 3 Oscar, ha finalmente rivelato le sue impressioni sulla pellicola e sulla veridicità della storia raccontata. Vi anticipiamo che non c’è nulla di buono nelle sue parole.
A cura di Ciro Brandi
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Il film “The Social Network”, diretto da David Fincher, incentrato sui fondatori di Facebook e sul fenomeno popolare che ha creato fu un successo colossale. La pellicola, sceneggiata da Aaron Sorkin, che ha adattato per il grande schermo il libro di Ben Mezrich “Miliardari per caso – L'invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento” ha vinto 4 Golden Globe, tra cui il più importante, Miglior film drammatico, e ha ottenuto 8 candidature agli Oscar 2011, vincendone 3, per la Miglior sceneggiatura non originale, la Miglior colonna sonora e il Miglior montaggio.  Il film ha incassato più di 221 milioni di dollari, mettendo d’accordo pubblico e critica, ma è risaputo che al CEO di Facebook, Mark Zuckerberg (interpretato nel film dal bravissimo Jesse Eisenberg), non sia andato mai a genio e, leggenda vuole, che ne avesse vietato addirittura la visione ai suoi dipendenti perchè fuorviante ed "esagerato". Ebbene, dopo quattri anni dall’uscita del film, Zuckerberg, durante un incontro aperto al pubblico, giovedì scorso, ha finalmente espresso la sua completa opinione sulla pellicola di Fincher.

Zuckerberg: "Il film è un'accozzaglia di roba gratuita ed è stato offensivo nei miei confronti"

Zuckerberg si è sfogato e non ha di certo lesinato con i pareri al vetriolo verso lo sceneggiatore e lo stesso regista, accusati di aver inventato troppo e di aver “abbelllito” il prodotto con dettagli che non si sono mai verificati nella realtà:

Non ho speso gran parte del mio tempo a vedere il film. L’avrò visto una sola volta. E’ stata un’esperienza interessante il fatto di vedere un film che presumibilmente raccontava la mia vita… presumibilmente, appunto. Credo che scrivere codici e creare un’impresa non sia un argomento abbastanza glamour per diventare materiale di un film. Inutile dire che molto di quello che avete visto è stato creato ad arte per imbellire il prodotto, truccarlo, perché se avessero fatto un film su ciò che è successo realmente, il risultato sarebbe stato due ore di pellicola con il sottoscritto seduto ad un pc intento a programmare. Non credo sarebbe stato divertente, e so che loro ci tenevano a vincere premi e vendere biglietti. Hanno seguito la loro strada per fare il film, cercando di mantenere dei dettagli realistici, come la composizione dell’ufficio, ma tutto il resto è solo un’accozzaglia di roba gratuita che ho trovato molto offensiva. Io prendo la nostra missione molto seriamente, soprattutto quando si tratta di mettere in contatto le persone, e la cosa più “interessante” del film è che invece loro hanno fatto capire che io ho creato Facebook per, non lo so, attrarre le donne.

Parole molto pesanti e sentite, condivisibili o meno, ma la cosa più importante è che, adesso, lo stesso CEO ha smentito la maggior parte della storia raccontata da Fincher. Attendiamo la replica del regista e dello sceneggiatore Sorkin.

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