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Mel Brooks, il genio della parodia più premiato di Hollywood compie 90 anni

E’ il re incontrastato dei film parodia e delle commedie farsesche con all’attivo titoli cult come “Per favore, non toccate le vecchiette”, “Frankenstein Junior” e “Balle spaziali”. Regista, attore, sceneggiatore, produttore, Mel Brooks, il 28 giugno, compie 90 anni ed è tra i pochissimi artisti di Hollywood che hanno conseguito l’EGOT, cioè la vittoria di almeno un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony Award. Un’icona inarrivabile.
A cura di Ciro Brandi
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Il nome di Mel Brooks è, inevitabilmente, associato ai grandi film parodia e alla commedie farsesche che ha diretto e interpretato nella sua lunghissima carriera. L’attore compie 90 anni il 28 giugno e il suo curriculum vanta 11 titoli come regista, ma tanti altri come sceneggiatore, attore e doppiatore. Brooks è anche un apprezzatissimo autore per la televisione e il teatro ed è uno dei pochi artisti della storia di Hollywood che hanno conseguito il cosiddetto EGOT, cioè la vittoria di almeno un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony Award.

L’arruolamento e il cabaret

Il divo, il cui vero nome è Melvin Kaminsky, nasce a Brooklyn il 28 giugno 1926. Figlio di immigrati ebreo-russi, Brooks, da piccolo, viene preso di mira dai suoi coetanei per il suo aspetto (era bassino e non proprio carinissimo) e le sue origini, ma riesce a superare quel periodo buio grazie alla sua enorme vivacità. Dopo aver conseguito il diploma all’Abraham Lincoln High School, di New York, Brooks si arruola nell’esercito, durante il secondo conflitto mondiale e, proprio al fronte, l’attore delizia i commilitoni con i suoi sketch e le sue amatissime parodie. Tornato dal fronte, decide di cambiare il suo nome in Mel Brooks, partendo dal nome della mamma, Kate Brookman, e iniziò a lavorare come cabarettista nei locali notturni della città.

Il lavoro come autore e il matrimonio con Anne Bancroft

Nel 1949, Brooks debutta come autore della serie “The Admiral Broadway Revenue”, seguita dai testi per gli spettacolo teatrali “Leonard Sillman’s New Faces of 1952” e “Shinbone Alley” e per la trasmissione televisiva “Your Show of Shows”, di Sid Caesar, che gli fruttarono un Grammy. Nel 1965, scrisse anche i testi per la sit-com di successo “Get Smart”. Nel frattempo, sposa Florence Baum, che gli da i tre figli Stephanie, Nicky e Eddie, ma il matrimonio finisce nel 1962. Due anni dopo, sposa la bella attrice Anne Bancroft, vincitrice del premio Oscar per il cult “Anna dei miracoli”(1962), che gli darà il quarto figlio, Maximilian, e lo spingerà verso il cinema.

“Per favore, non toccate le vecchiette”

L’esordio sul grande schermo risale al 1968, quando Brooks scrive (anche le musiche) e dirige la commedia musicale “Per favore, non toccate le vecchiette”(“The Producers”), con Zero Mostel e il suo grandissimo amico Gene Wilder. La pellicola è un grandissimo successo e si aggiudica  l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Lo stratosferico clamore suscitato dalla pellicola spinge Brooks  a farne anche un musical per Broadway che è riuscito, nel 2001, a portarsi a casa ben 12 Tony Awards, un vero e proprio record. Nel 2005, arriverà anche il remake “The Producers – Una gaia commedia neonazista”, diretto da Susan Stromna, ma sempre sotto la guida di Mel Brooks. Nel 1970, dirige, invece, “Il mistero delle dodici sedie”, basato sul romanzo di Il'ja Arnol'dovič Il'f e Evgenij Petrovič Petrov e, nel 1974, è la volta della parodia western “Mezzogiorno e mezzo di fuoco”, con protagonisti Cleavon Little e Gene Wilder, ispirata alla famosa pellicola “Mezzogiorno di fuoco” di Fred Zinnemann, che contiene anche una sottile e divertente satira sul razzismo.

“Frankenstein Junior”

Sempre nel 1974, Brooks porta al cinema “Frankenstein Junior”, commedia scritta con l’amico Gene Wilder, ispirata al celebre racconto di Mary Shelley e al “Frankenstein” di James Whale, del 1931. Il film, girato in bianco e nero, ha come protagonisti Gene Wilder, Marty Feldman e Peter Boyle e si rivela un enorme successo al botteghino. Nel 2000, l’American Film Institute  l'ha inserito al tredicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi ed è considerata la migliore parodia cinematografica di tutti i tempi. “Frankenstein Junior” riesce a portare a casa anche 4 Saturn Awards (Miglior film horror, Migliore regia, Miglior attore non protagonista e Miglior trucco) e 2 nomination agli Oscar (Migliore sceneggiatura non originale e Miglior sonoro).

“L’ultima follia di Mel Brooks” e “Balle spaziali”

Nel 1976, il divo torna al cinema con lo spassoso “L’ultima follia di Mel Brooks”, che racconta la storia di un regista alcolizzato, e due suoi due assistenti, che tenteranno di salvare una casa di produzione indipendente con un film muto dal caste stellare che comprende: Anne Bancroft, Liza Minnelli, Burt Reynolds, Marcel Marceau, James Caan e Paul Newman. Brooks è nei panni di Mel Spass e gli altri attori sono Dom DeLuise, Marty Feldman, Sid Caesar e Harold Gould. In “Alta tensione”(1977), invece, Brooks fa la parodia dei film thriller, soprattutto quelli di Alfred Hitchcock, mentre con “La pazza storia del mondo”(1981) rivede, a modo suo, la storia del mondo, partendo dalla preistoria fino alla rivoluzione francese. Nello stesso periodo, produce le pellicole di successo “The Elephant Man”(1980) di David Lynch e “La Mosca”(1986), diretto da David Cronenberg. “Balle spaziali”, del 1987, diventa, col tempo, un’altra commedia cult, in cui l’artista fa la parodia della saga di Guerre stellari e di altri film dello stesso genere (“Alien”, “Star Trek” e “Il pianeta delle scimmie”), Brooks è nei panni del Presidente Scrocco/Yogurt e con lui ci sono, tra gli altri, Rick Moranis, Bill Pullman e Daphne Zuniga.

I film degli anni ’90, il musical “Frankenstein Junior” e le commedie con Ezio Greggio

Nel 1991, Brooks si presenta, fuori concorso, al 44° Festival di Cannes con la commedia “Che vita da cani!”, da lui scritta, diretta e interpretata, ispirata ai capolavori di Frank Capra. Nel 1993 e nel 1995, invece, prende di mira altri due personaggi storici della letteratura con “Robin Hood: un uomo in calzamaglia” e “Dracula: morto e contento”. Come attore, comparirà anche nei film di Ezio Greggio “Il silenzio dei prosciutti”(1994) e “Svitati”(1999). Nel 2007, porta a Broadway “Frankenstein Junior”, in versione musical. Lo spettacolo costa ben 16 milioni di dollari e i biglietti arrivavano a costare circa 450 dollari, infatti non riscosse il successo sperato. Brook è noto anche come doppiatore di serie e film d’animazione come: “Le avventure di Piggley Winks”(2007), “Agente Speciale Oso”(2011), “Mr. Peabody e Sherman”(2014) e “Hotel Transylvania 2”(2015).

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