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“Moebius”, il film di Kim Ki-duk che sconvolgerà il Festival di Venezia

Il regista coreano torna a Venezia, stavolta fuori concorso, con un film che parla di incesti e autoevirazioni. Per ottenere il visto di censura nel suo paese, Ki-duk ha dovuto addirittura tagliare ben 21 scene. Quale miglior boccone per i critici del Lido?
A cura di Ciro Brandi
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Kim Ki-duk è il nome del regista che sconvolgerà, senza alcun dubbio, il Festival di Venezia. L’anno scorso ha portato a casa il Leone d’Oro con il controverso “Pietà”, ma quest’anno ha deciso di stravolgere il Lido. Il titolo della sua nuova pellicola, fuori concorso, è “Moebius” e racconta la storia di un nucleo familiare che man mano viene distrutto da violenze inaudite, una madre che uccide il figlio per sbaglio, incesti, autopunizioni che arrivano persino all’evirazione per espiare le proprie colpe. Un film duro, crudo e che colpirà sicuramente la critica del Lido, nel bene e nel male. “Moebius” è stato inizialmente bandito in Corea, il paese del regista, ma Ki-duk è corso ai ripari rimuovendo circa 21 scene e modificandone altre per ottenere il visto di censura da parte del Korean Media Rating Board (KMRB). A tal proposito, il regista ha dichiarato:

La trama o l’espressione di una scena possono apparire oscure, a seconda del livello di comprensione di ciascun membro del pubblico. Io spero che gli spettatori adulti siano in grado di discernere le sfumature e di capire le mie intenzioni. Come regista, il fatto di dover tagliare delle scene è un peccato, ma in un contesto di mercato in cui i principali film dominano i cinema, non potevo rinunciare a quest’opportunità di uscita conquistata con fatica dal film.

Al momento non si conosce la data d’uscita italiana, ma siamo sicuri che ne sentiremo ancora parlare a lungo.

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