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Ossessione Remake, 10 film che non devono essere “rifatti”

Il remake colpisce tutti, senza pietà, ma per noi di Fanpage ci sono 10 film che non dovete toccare assolutamente. Pena la retrocessione ai filmini per le cerimonie, Intesi produttori?
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Ma perché tutta questa ossessione per il remake, il reboot, il prequel, il revival. Perché dover mettere mano nuovamente a trilogie, a grandissimi film che meritano di restare unici ed epici. Perché rifare per la terza volta Total Recall – Atto di forza? Perché pensare ad un nuovo reboot di Batman, quando da poco è terminata la saga di Nolan con l'ultimo Cavaliere Oscuro? L'ultima, e sacrilega, è che vogliono rifare Scarface. E la lista di domande e osservazioni sarebbe ancora la lunga, le risposte? Tante e tutte pretenziose. "Abbiamo rifatto Nightmare per approfondire di più il passato del personaggio, questo mi porta a pensare che il film sia reimmaginato" – così disse il regista Samuel Bayer prima di mettersi all'opera per il remake del capolavoro di Wes Craven. Successivamente deluse le attese di quanti conoscevano il film precedente.

Il remake, non ci giriamo intorno, si fa per soldi, altro che approfondire psicologie, perché dietro a un grosso titolo del passato vi è sempre un forte richiamo nel presente dovuto alla nostalgia canaglia. E poi, parliamoci chiaro, l'inesorabile scorrere del tempo reinventa tutto: le generazioni di oggi si abituano ad un'immagine diversa, senza subire il contraccolpo emotivo delle sensazioni che una pellicola del passato aveva installato dentro di noi. Ma ci sono dieci film che Hollywood non si deve azzardare a ri-toccare, nemmeno se rischiasse il fallimento e/o la dannazione eterna. Sono dieci film scelti non a caso: qualche "lestofante" si è azzardato a portare sulle scrivanie delle produzioni bozze di screenplay. Eccoli qua.

10. Apocalipse Now – 1979. Diretto da Francis Ford Coppola e tratto dal romanzo di Joseph Conrad, Cuore di tenebra, è un film che non può essere minimamente inserito nella lista dei papabili remake. La pena è severissima per chi si azzarda: retrocesso ai filmini delle cerimonie.

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9. Poltergeist – 1982. Parliamoci chiaro, gli anni Ottanta sono stati il periodo d'oro dei film horror perché c'era il giusto compromesso tra l'uso degli fx "analogici" e quelli "digitali" (ridotti davvero al minimo, se non per qualche bagliore di ectoplasma qui e la). Ve lo immaginate Poltergeist oggi? No, non è come Paranormal Activity. Pivelli.

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8. Lo Squalo – 1975. All'epoca si giocava molto sul fatto che la saga di Steven Spielberg dovesse essere interminabile (vedi Zemeckis che in Ritorno al Futuro immagina ci sia uno Squalo 19), alla fine terminò dopo quattro episodi, ai quali però il buon Steve non prese parte. Bastano i tentativi di imitazione (falliti tutti) presenti tuttora in sala. Pietà, vi prego.

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7. Il colore viola – 1985. Un capolavoro sempre di Steven Spielberg che ha reso celebre Whoopi Goldberg, che ha lanciato la carriera (poi televisiva) di Oprah Winfrey. Un film che è perfetto così com'è. Stay away from here.

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6. Il padrino – 1972. Vi azzardereste voi a riproporre una delle saghe più belle della storia del cinema? I vostri attori dovranno reggere il confronto di gente come John Cazale, Franco Citti, Gastone Moschin, Lee Strasberg, Diane Keaton, Talia Shire e Robert Duvall. E Brando, De Niro, Pacino non ve li voglio proprio nominare. Sicuri che ne vale la pena?

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5. Il labirinto del fauno – 2006. Che bello il film di Guillermo Del Toro, romantico, avvincente, spaventoso. Ha vinto anche tre premi Oscar. Girate al largo, produttori.

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4. Platoon – 1986. Per quanto il titolo e la trama si presti molto ad un sequel, complice anche la sua ambientazione molto amata anche dai videogames di recente generazione, Platoon di Oliver Stone non può avere vita senza un Willem Defoe che fugge disperato alzando le braccia al cielo, mentre i vietcong sono alle calcagna.

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3. Il corvo – 1994. Un film diventato, per circostanze tragiche note a tutti, un manifesto per una generazione intera. "Non può piovere per sempre" per un pelo non è entrato nello Zanichelli, tutti i sequel del film hanno avuto un appeal tale che nemmeno la televisione li ha presi volentieri in palinsesto.

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2. American History X – 1998. Edward Norton miglior attore protagonista alla cerimonia degli Oscar del 1999, una storia agghiacciante ed intensa, il ragazzino, interpretato da Edward Furlong (era una promessa, poi si è "guastato"), non lo ritrovate più uguale e capace nemmeno nei laboratori della Umbrella Corporation.

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1. Ritorno al futuro (la saga) – 1985. Grande Giove! Se rifanno Back to the future, anzitutto, dovremmo tenere lontani da qualsiasi cosa di animato i The JackaL (grandi estimatori della trilogia) perché potrebbero trascinarlo in Google per punizione e frustrazione, poi parliamoci chiaro: ma come si fa a dare un'idea futuristica oggi, in un mondo dove i tablet, le connessioni wifi e l'alta definizione la fanno da padrone? Ritorno al Futuro ha vinto perché erano quei "favolosi" anni Ottanta: come la rifai la scena del licenziamento di McFly adulto oggi? Quel You're Fired via telefax, bellissimo, per intenderci?

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