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Pieraccioni: “Il film di Lav Diaz verrà dimenticato prima della smutandata Giulia Salemi”

La settantatreesima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia si è conclusa. Il Leone d’Oro assegnato al filippino Lav Diaz per il film ‘The woman who left’, però, continua a generare dibattito.
A cura di D.S.
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La settantatreesima edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia è giunta al termine, portando con sé il suo carico di rivelazioni e anche qualche polemica. Ad aggiudicarsi il Leone d'Oro per il Miglior Film è stato il filippino Lav Diaz con ‘The woman who left‘.

Vederlo comparire tra i vincitori di Venezia 73, però, non ha messo d'accordo proprio tutti. In queste ore, hanno detto la loro anche Leonardo Pieraccioni ed Enrico Vanzina, sulle pagine de ‘La stampa'. Le loro dichiarazioni, riportate da Dagospia, sembrano concordare sul fatto che il film ‘The woman who left' non riuscirà a restare impresso nella mente degli spettatori.

Il regista toscano ha fatto un parallelismo tra la pellicola di Lav Diaz e il chiacchieratissimo abito di Giulia Salemi, che lasciava ben poco all'immaginazione.

"Tra qualche mese il film filippino di quattro ore ce lo ricorderemo meno della smutandata che ha fatto il red carpet per quattro minuti".

Non è più ottimista Enrico Vanzina, che – pur precisando di non aver visto il film – teme che possa allontanare gli italiani dalle sale:

"Chi organizza la Mostra dovrebbe avere uno sguardo più generalista, mettersi anche dalla parte di chi si occupa dell' evento, pubblicizzandolo, dandogli uno spazio così grande, quindi parlando per giorni e giorni di film. Premi come quello di quest'anno non aiutano, anzi… Invece di fare bene al cinema finiscono per funzionare al contrario, e cioè per allontanare il pubblico. Il pericolo è che la gente vada a vedere l'opera che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia e che, dopo averla vista, non metta più piede in una sala per due mesi. E questo nuoce, ovviamente, anche ai film italiani. Insomma, una riflessione andrebbe fatta".

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