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Pif e “L’arte della felicità” premiati agli EFA, il cinema del sud trionfa in Europa

“La Mafia Uccide solo d’Estate” miglior commedia e “L’Arte della Felicità” premiato come miglior film d’animazione agli European Film Awards. I due registi Pif e Alessandro Rak ringraziano, premiati a Riga dall’Academy.
A cura di Andrea Parrella
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Il cinema italiano trionfa agli Efa, gli European Film Awards, lì dove sono stati premiati dai 3000 mila membri dell'Academy, i migliori film del continente del 2014. Verrebbe da specificare che è stata l'Italia del sud a portare alta la bandiera tricolore alla premiazione avvenuta a Riga, in Lettonia, perché a vincere i premi sono stati due "giovani" come Pif e Alessandro Rak (anche se a trionfare davvero è stato "Ida" di Pawel Pawlikowski, film polacco in bianco e nero, che si porta a casa ben cinque premi). Il primo si è portato a casa il premio come miglior commedia con il suo "La mafia uccide solo d'estate", che ha segnato il suo esordio da regista. A sua volta Rak ha avuto la meglio nella sua categoria, quella dei film d'animazione, portandosi a casa il trofeo per "L'arte della felicità". Due spaccati a loro modo drammatici, ma conditi di spirito e comicità, ambientati in due città significative del sud d'Italia e d'Europa: Palermo e Napoli.

Parole politiche quelle pronunciate da Pif quando, ricevendo il premio, si è prodigato nel consueto discorso di ringraziamento: "Dedico il premio alle vittime della mafia e devo dire che sono orgoglioso di essere siciliano e di Palermo. Voi sapete che noi abbiamo la mafia, ma in Italia essere mafioso è un crimine. In Europa, no non c'è il reato di associazione mafiosa: e questo è una vergogna". La pellicola di Pierfrancesco Diliberto, che ha vinto anche il David di Donatello come miglior film di un esordiente, come si sa, narra una vicenda di fantasia ambientata in una Palermo a cavallo tra anni '80 e '90 ampiamente segnata dai fatti torbidi e tragici verificatisi in quegli anni, dell'ingerenza e la contaminazione della mafia nella vita quotidiana dei palermitani, vista dagli occhi di un bambino.

Alessandro Rak era altrettanto emozionato quando ha ringraziato i presenti in sala per la premiazione de "L'arte della felicità": "Non so che dire, anche perché conosco poco l'inglese, ma dedico questo premio alla mia città, Napoli, e ai miei due nipoti, Nicolò e Ludovico, che mi stanno guardando in tv e mi danno gioia," aggiungendo in seguito: "La Napoli che abbiamo immaginato è più cupa di quella in cui vivo e che vedo. L'abbiamo immaginata in una preapocalisse, che può essere intesa come status prima della prevedibile fine ma anche come possibilità di una rigenerazione, di una rinascita". La sua pellicola d'animazione

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