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Razzismo anche nel porno: “Non fare sesso con i neri perché rovina la carriera”

Anche il mondo del porno se la deve vedere con il razzismo: “Girare con un attore di colore ti compromette la carriera”, rivela un agente. Eppure abbondano le scene in salsa “black”. E la porno attrice Daisy Ducati attacca: “È il consumatore finale ad essere razzista”.
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E il razzismo arrivò anche nel mondo del porno, o meglio c'è sempre stato. Eppure proprio nelle category dei film a luci rosse, spiccano i vari sottogeneri dedicati, dal "BBC" che sta letteralmente per Big Black Cock al genere "Interracial", dove si assiste a scene di sesso tra razze miste fino al genere All Black, che riguarda esclusivamente scene di sesso tra persone di colore. In un'intervista al produttore Rico Shields, pubblicata sul Daily Beast, si scopre che esistono determinati agenti e specifiche produzioni che fanno distinzione tra attori e attrici che hanno lavorato con colleghi di colore e non, favorendo i primi sui secondi. Insomma, girare con chi è di colore compromette la carriera nel mondo dell'hard.

Alcuni agenti la pensano ancora così, ma per fortuna sono sempre meno, storicamente tante attrice famose da Sasha Grey a Lisa Ann hanno girato scene interraziali e questo non ha mai compromesso le loro carriere.

Ma le stesse categorie del mondo del porno, non sono forse un principio di razzismo? È una domanda lecita, ma fuorviante. Nel mondo del porno, gli stereotipi la fanno da padrone ed è il consumatore finale a decidere ciò che vuole vedere. Differenziare in base al colore della pelle, alla statura o alla stazza, fino al numero di persone in scena, comporta una categorizzazione che non ha nessun proposito razzista. La pensa diversamente l'attrice hard Daisy Ducati, afroamericana specializzata in BDSM, Gangbang e Anal:

Penso che le etichette dei porno siano razziste, ma penso anche che la nostra stessa nazione e gli utenti siano razzisti. È questo il motivo per cui abbiamo bisogno delle categorie. Gli attori bianchi hanno più possibilità di fare soldi,  le ragazze possono farsi conoscere e poi sfruttare il razzismo dell’industria per guadagnare di più lavorando con uomini neri. A me invece nessuno pagherà di più per scopare con un bianco.

Il mondo del porno è pieno di attori da tutto il mondo e di tutte le razze e per i consumatori appare una cosa normale scegliere cosa vedere e cosa non vedere. La questione sembra essere diversa tra gli addetti ai lavori dove la componente razziale assume un valore aggiunto solo per gli attori maschi (torniamo al "Big Black Cock", appunto), diversamente può compromettere la carriera.

Gli italiani e il porno, guardano "mamme", "milf" e attrici italiane

Una mezza conferma ci viene indirettamente dalle scelte degli italiani nel 2014, nell'infografica che Fanpage ha pubblicato in collaborazione con PornHub nel gennaio 2015. I consumatori italiani preferiscono consumare materiale nostrano, con ricerche maggiori su categorie "italian". Sempreverde è lo stereotipo delle mamme e delle donne mature, con le ricerche "mom" e "Milf" che sono sul podio. Quarta piazza per "teen". Il consumatore italiano medio predilige filmati amatoriali, tra le recenti dimostrazioni il fenomeno "Stai facendo un video? Bravoh", diventato un vero e proprio tormentone.

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