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Sharon Stone star capricciosa, Pupi Avati: “Usava carta di credito della produzione”

Protagonista del film di Avati “Un ragazzo d’oro”, l’attrice sembra aver illuso la produzione con i suoi modi garbati iniziali. Il regista stesso, dichiara in un’intervista: “Poi l’ego è cresciuto, i capricci sono aumentati”. La Capotondi: “Quando è entrata da Bulgari con la carta di credito della produzione, sono sbiancati”.
A cura di A. P.
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Uno guarda Sharon Stone e magari si immagina sia così famosa da potersi permettere tutto, tra cui anche il lusso di tenersi distante da pretenziosi e pretestuosi capricci da star di Hollywwod. Lei, così navigata, impegnata in cause di beneficenza, oramai celebre come poche al mondo, di certo non ha bisogno di fare capricci ed imporre pretese pur di essere rispettata come professionista. Ma non sembra quello che racconta Pupi Avati, in queste settimane al cinema col nuovo film da lui diretto, "Un ragazzo d'oro", che ha proprio come protagonista la Stone, insieme a Riccardo Scamarcio e Cristiana Capotondi. La narrazione del personaggio da parte di Avati parte dall'impressione iniziale, che forse l'ha un po' illuso, quella della diva in decadenza, modesta, umile: "L'ho incontrata per la prima volta a Firenze, seduta su una valigia, lungo il binario sbagliato, con nessuno che la riconosceva. Un'attrice in leggero declino. Sul treno verso Roma è stata molto omaggiata così lentamente è ri-diventata Sharon Stone. Quando siamo arrivati alla stazione c'erano 30 fotografi, il giorno dopo, sul set, almeno 200. Da allora l'atteggiamento modesto e remissivo è sparito, l'ego è cresciuto, i capricci sono aumentati".

Da Bulgari con la carta di credito della produzione

Come negare che in questione di questo tipo, l'aneddotica fa tutto e sono i piccoli esempi a far capire la portata di un capriccio sul set da parte di una grande star hollywoodiana: "Quando si è accorta della presenza di un operatore accanto alla macchina da presa ed è sparita. L'abbiamo cercata dappertutto fin quando abbiamo ricevuto una telefonata dal suo agente di Los Angeles che ci comunicava che Sharon non avrebbe girato la scena se non avessimo allontanato tutti i fotografi e l'operatore. Si era nascosta nella macchina parcheggiata alle nostre spalle". Ma, come riporta l'Huffington Post, l'aneddoto più divertente, ma anche più tragico in un certo senso, lo racconta Cristiana Capotondi, nel cast insieme all'attrice e a Scamarcio:

Ero lì il giorno in cui la Stone si è incamminata per via Condotti con la carta di credito della Duea film, la casa di produzione degli Avati, l'hanno fatta accompagnare da un ragazzo che ne comunicava tutti i movimenti, quando si è saputo che stava entrando da Bulgari, sono sbiancati…

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