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Strauss Khan querelerà Abel Ferrara: “Disgustato e inorridito dal suo film”

Dominique Strauss Khan fa sapere che querelerà il regista di “Welcome to New York”, film scandalo con Gerard Depardieu ispirato alla sua vicenda perché contaminato da accuse e insinuazioni non in linea con la realtà. Anche l’ex moglie del presidente del FMI non ha speso parole di stima.
A cura di Andrea Parrella
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Quanto si prospettava probabilmente avverrà: Dominique Strauss Khan ha fatto sapere tramite i suoi legali che porterà in tribunale Abel Ferrara per il film da lui diretto che ripercorre le vicende scabrose che coinvolsero l'ex presidente del Fondo Monetario Internazionale. La pellicola scandalo "Welcome To New York", è stata esclusa dal concorso al Festival di Cannes 2014 ma, nonostante ciò, è stata tra gli eventi più attesi della kermesse di quest'anno e a dimostrarlo sono state le polemiche generatesi ieri, durante la presentazione. Come abbiamo ampiamente avuto modo di dire, ad interpretare il protagonista del film è Gerard Depardieu, che appunto ripercorre una vicenda molto simile, se non identica, a quella affrontata da Strauss Khan, il quale a causa dello scandalo sessuale di qualche anno fa fu di fatto escluso dalla corsa alle presidenziali francesi.

L'avvocato di Strauss Khan, Jean Vell, ha fatto sapere che il suo assistito presenterà una querela per diffamazione nei confronti del regista, ritenendosi "disgustato e inorridito" per le "accuse di stupro e le insinuazioni che attraversano tutto il film". Non è stata morbida nemmeno l'ex moglie di Strauss Khan, Anne Sinclair, direttrice dell'Huffington Post francese, che proprio dalle colonne del suo giornale ha indirizzato un'invettiva a "Welcome to New York" definendolo un film anti-semita. Accusa riconducibile al fatto che nel film il personaggio che di fatto interpreta il suo ruolo è figlia di un collezionista d'arte arricchitosi con i soldi degli Ebrei durante la guerra. Ferrara, evidentemente predisposto a polemiche di questo genere, ci ha tenuto subito a precisare che non vi era alcuna intenzione di descrivere il padre di lei come un collaborazionista: "Rischia anche di essere ucciso durante la guerra".

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