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Superman come Gesù? “Man of Steel” in America si pubblicizza così

Prendete un bambino, che arriva da un altro pianeta e si ritrova ad avere superpoteri coi quali mette in salvo l’umanità. Quale altra immagine ben nota potrebbe richiamare? In America, il nuovo Man of Steel viene proiettato gratuitamente nelle chiese e dei pastori dicono: “E’ un film che permette di parlare del Vangelo”
A cura di Andrea Parrella
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Man of Steel ha registrato incassi strepitosi in America nei primi giorni di proiezione, secondi solo ad altri colossi da record come Iron Man 3, ma ugualmente con risultati significativi. Eppure, secondo quanto emerge da alcuni articoli americani come UPI.com, l'utenza, il pubblico di riferimento di questo racconto delle vicende di Superman, è di estrazione differente rispetto a quanto si potrebbe credere. Pare che Clark Kent, oggi, venga letto ed interpretato a sfondo teologico e che l'opera di promozione abbia come zoccolo duro il canale delle chiese. La Warner Bros si è infatti preoccupata di inviare ai capi religiosi un sermone del teologo professore alla Pepperdine University Craig Detweiler, nel quale si esalterebbero i valori cristiani che il film porta con sé, ovvero quel parallelismo, volendo individuabile, tra le vicende di Cristo e quelle di Superman. "Tutte le comunità religiose sono spesso descritte con ciò contro il quale si scontrano. Con un film come Man of Steel, questa è una possibilità per celebrare un film che sostiene la speranza e il sacrificio" dice Detweiler.

Sono state organizzate proiezioni gratuite del film, proprio nelle chiese e negli spazi di condivisione religiosa, a fini squisitamente pubblicitari, per stimolare ad una sorta di proselitismo cinematografico. Il pastore di Baltimora, Quentin Scott, afferma ad esempio che all'inizio fosse restio all'idea e riluttante ad una lettura religiosa di Man of Steel ma "quando ho visto il film in realtà ho capito che la storia di Cristo e l'amore di Dio erano stati intrecciati con la storia. Se mi si dà la possibilità di parlare con qualcuno di Gesù Cristo e io posso farlo grazie a questo film, per me è una vittoria, perché si tratta di diffondere il Vangelo". Ma ci sono anche oppositori di questa sponsorizzazione, come il diacono PJ Wenzel, insegnante di una scuola di Dublino, il quale ritiene che "l'utilizzo di materiale pompato fuori dalle fogne di Hollywood per intrattenere i credenti si tradurrà nelle anime della gente nella sensazione di sentirsi trascurati".

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