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Susan Sarandon, i 70 anni dell’antidiva di “Thelma & Louise” e “Dead Man Walking”

La splendida Susan Sarandon compie 70 anni e grazie al suo fascino, al talento e alla immensa istrionicità è diventata una delle più grandi e prolifiche (anti)dive di sempre. Premio Oscar per “Dead Man Walking – Condannato a morte”, nel suo curriculum ci sono tanti altri cult come “Thelma & Louise” e “L’olio di Lorenzo”, ma per il 2017 ha ancora in serbo tantissime sorprese.
A cura di Ciro Brandi
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Il suo nome è sinonimo di fascino, istrionicità, tenacia e talento inarrivabili ma Susan Sarandon, 70 anni il 4 ottobre, è rimasta sempre l’antidiva che tutto il mondo ama. Protagonista di film cult come “Thelma & Louise”, “L’olio di Lorenzo”, “Il cliente” e premio Oscar per “Dead Man Walking – Condannato a morte”, l’attrice è anche una delle più prolifiche, con all’attivo circa 80 pellicole per il grande schermo, 21 tra serie e film tv e ha già in cantiere tanti altri progetti. 5 nomination agli Academy Awards, 8 ai Golden Globe e 5 agli Emmy l’hanno resa un vero e proprio faro per le nuove generazioni di Hollywood.

I primi film con John G. Avildsen e Mario Monicelli

Il vero nome dell’attrice è Susan Abigail Tomalin ed è nata a New York da padre di origini jnglesi e irlandesi e madre di origini italiane. Sin da piccolo, la Sarandon ha avuto un’educazione rigidamente cattolica che le ha fatto sviluppare un precoce attivismo politico e un temperamento estremamente anticonformista. Dopo il diploma, s’iscrive alla Catholic University of America Drama School e, in quel periodo, conosce il suo futuro marito, l’attore Chris Sarandon. A New York, lavora anche come modella, ma nel 1970 arriva l’esordio, da protagonista, sul grande schermo con il drammatico “La guerra del cittadino Joe”, di John G. Avildsen. Nel 1971, è sul set de “La mortadella”, del nostro Mario Monicelli, accanto a Gigi Proietti, Sophia Loren e Danny DeVito. La sua stella non brilla ancora come dovrebbe e neanche i film successivi (“Lovin’ Molly”, “Prima pagina”, “Il temerario”), riescono a farla emergere.

Da “The Rocky Horror Picture Show” a “Le streghe di Eastwick”

Il 1975 è l’anno della svolta perchè l’attrice viene scelta per il ruolo di Janet Weiss nel musical cult “The Rocky Horror Picture Show”, diretto da Jim Sharman, che la consacra agli occhi della critica. Nel 1978, è la volta dello scandaloso “Pretty Baby”, di Louis Malle e, due anni dopo, grazie ad “Atlantic City, USA”, diretto sempre da Malle (che diventerà anche il suo compagno dopo il divorzio dal marito, nel 1979) riesce a portare a casa la prima nomination agli Oscar come Migliore attrice protagonista. Dopo altri film non memorabili, tra cui “Quattro passi sul lenzuolo”(1980) e “Tempesta”(1982), George Miller le affida il ruolo della strega Jane Spofford ne “Le streghe di Eastwick”(1987), accanto a Jack Nicholson, Cher e Michelle Pfeiffer, che riscosse un successo clamoroso, diventando un cult del genere. Nel 1985, nasce la sua prima figlia, Eva, figlia del regista italiano Franco Amurri e, negli stessi anni, l’attrice ha anche una relazione con Sean Penn. Dal 1988 al 2009, la Sarandon è stata la compagna di Tim Robbins, dal quale avrà i figli Jack Henry (1989) e Miles (1992).

Il cult “Thelma & Louise” e l’Oscar per “Dead Man Walking”

L’ondata di successo non si placa e, anzi, aumenta con l’altro cult della sua carriera, “Thelma & Louise”(1991), diretto da Ridley Scott, che regalò (a lei e alla co-protagonista Geena Davis), la seconda nomination agli Oscar come Migliore attrice protagonista. La Sarandon sfiora la statuetta anche per “L’olio di Lorenzo”(1992), diretto da George Miller, dove interpreta una madre alla ricerca di una cura per l’ALD, cioè l'adrenoleucodistrofia, e per “Il cliente”(1994), di Joel Schumacher. La caparbietà dell’attrice, però, non la fa assolutamente arrendere e, infatti, nel 1995, grazie al ruolo di Suor Helen Prejean nello straordinario “Dead Man Walking – Condannato a morte”, diretto da Tim Robbins, con un altrettanto magnifico Sean Penn, le regala, finalmente, l’agognata statuetta.

Le pellicole post-Oscar

Dopo l’Oscar, l’attrice può rilassarsi un attimo, girando film emozionanti e intensi come “Illuminata”(1998), di John Turturro; “Nemiche amiche”(1998), di Chris Columbus, con Julia Roberts e “La mia adorabile nemica”(1999), di Wayne Wang. Gli anni Duemila si aprono con il non memorabile “Il segreto di Joe Gould”, diretto da Stanley Tucci e proseguono con “Due amiche esplosive”(2002), di Bob Dolman e le commedie romantiche “Un amore sotto l’albero”(2004), per la regia di Chaz Palminteri; “Shall We Dance?”(2004), di Peter Chelsom, con Richard Gere; “Alfie”(2004), di Charles Shyer ed “Elizabethtown”(2005), di Cameron Crowe. Turturro la rivuole per l’originale musical “Romance & Cigarettes”, con Kate Winslet e James Gandolfini. L’estrema istrionicità dell’attrice la porterà a passare, continuamente, da un genere all’altro passando dal drammatico “Nella valle di Elah”(2007), di Paul Haggis al disneyano “Come d’incanto”, fino al film d’azione “Speed Racer”(2008), di Lana e Lilly Wachowski.

I film inediti in Italia e quelli in cantiere

Nel 2009, Peter Jackson la vuole per il ruolo di Nonna Lynn nello struggente “Amabili resti” e, l’anno dopo, la Sarandon è Sylvia Moore in “Wall Street: il denaro non dorma mai”, di Oliver Stone. Nel 2010, è nominata ambasciatrice di buona volontà dalla FAO, mentre, tra 2012 e 2013, l’attrice gira ben otto pellicole, tra cui, “La frode”, di Nicholas Jarecki; “La regola del silenzio – The Company You Keep”(2012), di Robert Redford e lo sci-fi “Cloud Atlas” dei Wachowski e Tom Tykwer. Negli ultimi anni, l’abbiamo vista in “Snitch – L’infiltrato”(2013), di Ric Roman Waugh; “Big Wedding”(2013), diretto da Justin Zackham; “Tammy”(2014) di Ben Falcone e “About Ray”(2015), di Gaby Dellal. Tra maggio ed agosto 2016, sono usciti “The Meddler”, di Lorene Scafaria; il drammatico “Mothers & Daughters”, di Paul Duddridge e Nigel Levy e la commedia “Ace the case”, di Kevin Kaufman (ancora inediti in Italia) e per il 2017, l’attrice ha in cantiere altre due pellicole – “Going Places”, comedy-drama di John Turturro e “The Death and Life of John F. Donovan”, del talentuoso Xavier Dolan – e prenderà parte anche alla serie tv “Feud”.

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