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Toni Servillo riceverà la cittadinanza onoraria di Napoli il 30 aprile

La giunta De Magistris ha deciso di conferire all’artista di Afragola “un riconoscimento ufficiale ad un attore, teatrale e cinematografico, profondamente amato dal pubblico e altrettanto stimato dalla critica”. La cerimonia si terrà al Maschio Angioino il 30 aprile.
A cura di Andrea Parrella
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Toni Servillo diventerà cittadino onorario di Napoli il 30 aprile prossimo, un riconoscimento che la giunta comunale napoletana di Luigi De Magistris ha deciso di conferirgli in virtù dei suoi meriti artistici in generale, oltre che, naturalmente, per il successo ottenuto oltreoceano dalla pellicola di cui è protagonista "La Grande Bellezza", premio Oscar come miglior film straniero. La cerimonia si terrà il 30 aprile al Maschio Angioino e verrà trasmessa in streaming sul sito web del comune. Ecco la motivazione ufficiale della giunta comunale:

Il conferimento della cittadinanza onoraria a Toni Servillo vuole essere un riconoscimento ufficiale ad un attore, teatrale e cinematografico, profondamente amato dal pubblico e altrettanto stimato dalla critica rappresentante internazionale di una comunità che ha saputo interpretare nei suoi molteplici volti e che oggi, con​ tale onorificenza e in modo unanime, gli riconosce questo importante ruolo e questo positivo merito. La sua attività professionale – che lo ha visto impegnato recentemente anche a Napoli con Le voci di dentro di Eduardo e di cui La grande bellezza, film premiato agli Oscar, rappresenta solo l'ultimo successo in ordine cronologico- è frutto sicuramente di un indiscusso talento e di una rara passione per l'arte della recitazione, ma è anche espressione di un'intelligente sensibilità critica verso il tempo contemporaneo, di cui Toni Servillo è osservatore attento come dimostrano le molteplici interpretazioni cinematografiche da lui realizzate.

Arriva dunque dopo due mesi circa quella festa per il successo di un film di fatto partenopeo (o per lo meno campano). Il sindaco di Roma ha infatti proceduto analogamente con Sorrentino qualche settimana fa ed anche il Quirinale ha ricevuto tutto il cast per complimentarsi. Molti ritenevano che Napoli non avesse svolto il suo ruolo naturale in questa partita, ma l'onorificenza all'attore di Afragola sembra rimettere tutto in ordine. Importanti anche le parole dell"assessore alla cultura Nino Daniele ha aggiunto:

Sembra strano dover annunciare che Toni Servillo sia diventato ufficialmente napoletano, perché ciò  che è vero soltanto da oggi, per il conferimento della cittadinanza onoraria della città, è molto più vero, nei fatti, da tanti anni i fatti sono quelli di un attore, teatrale e cinematografico, al quale il pubblico e la critica riconoscono capacità straordinarie, vorrei dire prodigiose. Ma c'è di più, per noi napoletani. Per noi Toni Servillo si inserisce in quella galleria di grandi protagonisti del teatro e del cinema che la vita, la cultura, il pensiero, qualche volta lo strazio dell'essere napoletani, del vivere questa città durissima e meravigliosa non lo hanno soltanto interpretato, gli hanno dato carne, figura, parola. Non sono pochi i nomi di questa galleria, immaginaria forse, ma presente nella nostra mente, e sono diversi tra loro: Eduardo innanzitutto,il più grande.Ma tanti di quella Comedy in plein air, sono riusciti a parlare a un pubblico talmente ampio da avere per confine i confini stessi del mondo. E di questo essere napoletani Servillo è oggi interprete.Essere per il suo rigore intellettuale e professionale e per la passione civile che anima il suo " sapere " artistico antitesi del "populismo" e del" provincialismo". Per questa sua capacità di artista e per la consapevolezza del suo legame con la più viva tradizione culturale della nostra città, la cittadinanza onoraria non si aggiunge semplicemente ai numerosi altri riconoscimenti che gli sono stati già attribuiti. Per noi è molto di più. E' un ritrovarci, nelle asprezze di una città difficile, nell'ironia di una città intelligente, nella passione di una città ricca d'amore che, come ha detto egli stesso “lotta continuamente, contro la cultura della morte… e crea continuamente anche nella difficoltà del suo quotidiano

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