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Valeria Valeri: i 95 anni della regina del teatro, del cinema e della televisione

La grande signora dello spettacolo italiano, l’8 dicembre, compie 95 anni e in 70 anni di carriera si è imposta a teatro, al cinema, in televisione e anche in radio, collezionando un numero spropositato di successi. Valeria Valeri è un’icona vivente e ha ancora tanta voglia di mostra la sua straordinaria passione e il suo immenso talento.
A cura di Ciro Brandi
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70 anni di carriera e ancora tantissima voglia di mostrare a tutti la sua straordinaria passione e il suo immenso talento. La grandissima Valeria Valeri, regina del teatro, della radio, del cinema e della televisione italiani, l’8 dicembre compie 95 anni e, in tutti questi anni di successi, si è cimentata in tutti i generi, dalla commedia brillante ai testi drammatici. La Valeri ha iniziato a calcare le tavole del teatro da giovanissima e da allora non si è più fermata. Gli spettacoli sono innumerevoli, mentre al cinema ha preso parte a circa 13 pellicole e per la televisione ha girato 17 tra serie e film tv. L’attrice è anche un’apprezzatissima doppiatrice e, infatti, nel corso degli anni, ha prestato la sua voce ad attrici come Natalie Wood, Ellen Burstyn, Maggie Smith e Margaret Lee.

Gli esordi a teatro

Valeria Valeria (il cui vero nome è Valeria Tulli) è nata a Roma e, a soli 22 anni, mentre segue i corsi di recitazione di Elsa Merlini, decide di partecipare ad un concorso per annunciatrici radiofoniche, indetto dalla Rai. L’attrice si piazza al 2° posto, ma poco importa, perchè, dopo il diploma, intraprende la carriera teatrale con la Compagnia di Laura Carli (1948-1949), debuttando a Forlì con lo spettacolo “Caldo e freddo”, di Fernard Crommelynck. In seguito, lavorerà con Gino Cervi e Andreina Pagnani ed entrerà nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova (1955-1956), recitando testi di Giraudoux, Dostoevskij e degli italiani Bertolazzi, Diego Fabbri e Marco Praga.

I primi film e il sodalizio professionale e personale con Enrico Maria Salerno

Nel frattempo, anche il cinema bussa alle sue porte. Nel 1950, infatti, prende parte al film “Lo zappatore”, di Rate Furlamn, seguito dal dramma biografico “Adriana Lecouvreur”(1955), diretto da Guido Salvini, in cui recita anche una giovane Monica Vitti. Nel 1958, arriva la vera svolta professionale e personale. L’attrice entra nella celebre compagnia Attori Associati, con Ivo Garrani, Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno e, proprio insieme a quest’ultimo, ottiene grande successo, nel 1960, con lo spettacolo “Sacco e Vanzetti” ed instaurò un forte legame affettivo che li portò ad avere la figlia Chiara, oggi apprezzata attrice e doppiatrice. Nel 1968, i due recitarono anche nella serie televisiva “La famiglia Benvenuti”. Nel frattempo, la Valeri gira, per il grande schermo, i film “Siamo tutti pomicioni”(1963), di Marino Girolami; “Le stagioni del nostro amore”(1965), per la regia di Florestano Vancini; “Lo scippo”, di Nando Cicero e “Operazione paura”(1966) del grande Mario Bava. Intanto, continua anche il successo a teatro con Alberto Lupo e balza all’onore delle cronache grazie al ruolo della mdre di Giannino Stoppani (Rita Pavone) nell’indimenticabile sceneggiato televisivo “Il giornalino di Gian Burrasca”(1964), diretto da Lina Wertmuller.

Le commedia con Gino Bramieri e Alberto Sordi

Tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, la Valeri lavora col grande Alberto Lionello nelle commedie brillanti “Occupati di Amelia!” di Georges Feydeau e “L’anatra all’arancia” di William Douglas-Home mentre in televisione la vediamo in “Tredici a tavola”(1973), di Davide Montemurri e “Lastrico d’Inferno”(1973), diretto da Daniele D’Anza. Nella stagione 1977-1978, recitò anche con Gino Bramieri e Paola Tedesco nella commedia “Anche i bancari hanno un’anima”. Nel 1980, invece, è sul set della commedia “Io e Caterina”, diretta da Alberto Sordi e del dramma “Il carabiniere”, per la regia di Silvio Amadio, con Fabio Testi, Massimo Ranieri ed Enrico Maria Salerno. Nel 1982, stringe un altro sodalizio artistico, stavolta con Paolo Ferrari, col quale recita negli spettacoli “Fiore di cactus”, di Barillet e Gredy; “Vuoti a rendere”, di Maurizio Costanzo; “Sinceramente bugiardi”, di Alan Ayckbourn e “Senti chi parla”, di Derek Benfield.

Da “Un posto al sole” a “Un medico in famiglia 9”

Dopo aver girato la miniserie “Disperatamente Giulia”(1989), tratta dall’omonimo romanzo di Sveva Casati Modigliani del 1986, diretta da Enrico Maria Salerno, l’instancabile attrice continua la sua carriera teatrale anche negli anni ’90, in commedie brillanti dirette da Patrick Rossi Gastaldi, Giuseppe Cairelli e Claudia Della Seta, tra cui “Colpo di sole” e “Il clan delle vedove”. Nel 1997, entra nel cast della famosa soap di Rai Tre “Un posto al sole”, nei panni di Agnese Cozzolino, la mamma di Giulia Poggi e la vedremo anche nelle miniserie “Compagni di scuola”(2001); “La tassista”(2004), dove interpreta la madre della protagonista Stefania Sandrelli e “Una famiglia in giallo”(2005), nei panni di una spassosa nonna investigatrice, accanto a Giulio Scarpati. Nel 2007, gira la commedie per il grande schermo “Non c’è più niente da fare”, di Emanuele Barresi e, nel 2012, è in scena al Teatro Ghione di Roma con lo spettacolo “L’isola che non c’è”, scritto e diretto da Guido Governale e Veruska Rossi. Nello stesso anno, le viene assegnato il Premio Alabarda d’Oro per il teatro ed è di nuovo sul palcoscenico con “Le fuggitive”, con Milena Vukotic.

Gli ultimi film e l’autobiografia “Mi pare di averci capito”

Nel 2010, la Valeri è sul set di “A Natale mi sposo”, di Paolo Costella, con Massimo Boldi, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi e Vincenzo Salemme. In tv è nella serie “Il commissario Manara”(2009-2011) e nel 2014 entra nel cast di “Un medico in famiglia 9”. Nel 2015, invece, è uscita la sua autobiografia – “Mi pare di averci capito” – che ripercorre tutta la sua lunga carriera ed è tornata a teatro con “Love Letters”, con Giancarlo Zanetti. Il 16 gennaio scorso, ha partecipato come ospite, alla trasmissione di Massimo Ranieri “Sogno e son desto”, dimostrando la solita e fenomenale verve che l’ha sempre contraddistinta.

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