A Budapest una statua di Bud Spencer, a inaugurarla le figlie dell’attore
La fama di Bud Spencer, nome d’arte di Carlo Pedersoli, non si limita ai confini nazionali. È stata inaugurata a Budapest una statua alta due metri e realizzata in bronzo che raffigura l’indimenticabile attore, atleta e maestro di scazzottate nei film. Anche l’Ungheria ha reso omaggio a Bud alla presenza delle figlie Cristiana e Diamante che hanno inaugurato la statua che mostra l’immagine iconica del padre. Opera della scultrice Szandra Tasnadi, la statua è stata voluta per rendere omaggio a un uomo che a cavallo tra gli anni 60 e 70 incarnava per l’Ungheria un esempio di libertà. Spencer è stato raffigurato vestito da cowboy, con zaino in spalla e pistola nella fondina. Sul basamento della statua è stato inciso il vero nome del divo, insieme alla frase: “Non abbiamo mai litigato”, le stesse parole che Terence Hill scelse per ricordare l’amico scomparso.
La morte di Bud Spencer
Bud Spencer è morto il 27 giugno del 2016. A confermare la notizia del decesso fu Giuseppe Pedersoli, figlio dell’attore che parlò di una morte avvenuta serenamente all’interno di un ospedale romano: “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata: grazie”. La sua ultima apparizione televisiva risale al 2010 con la serie televisiva I delitti del cuoco.
Il ricordo della figlia Cristiana
Fu la figlia Cristiana a ricordare Bud Spencer a qualche mese dalla morte. Appartenente a una famiglia sempre molto riservata – Bud amò la moglie Maria Amato per tutta la vita, proteggendola il più possibile dalla curiosità esterna -, la donna descrisse il padre come un uomo libero. Quel post pubblicato sui social commesse il pubblico che ha sempre seguito la carriera del divo:
Con il sorriso sempre, perché lo ha accompagnato in ogni giorno della sua vita e questo è il messaggio più grande, quello di vivere la vita così come viene con tutte le cose che arrivano e accettarla. Accettare il bene e il male e andare avanti era la sua filosofia di vita. Farlo con il sorriso, con amore, che è quello che ha fatto per tutta la vita, che ci ha trasmesso e che vediamo oggi, con tutta la gente che è venuta ad omaggiarlo. E' rimasto tra le nostre braccia sino all'ultimo giorno. Il suo ricordo più bello è quello che lui ha trasmesso, la sua libertà, era un uomo libero con una gioia di vivere immensa che avrebbe voluto fare tante cose. Era curioso di vedere cosa ci fosse dall'altra parte e adesso starà già ballando tra le stelle.