A Johnny Depp i cani costano caro, pagata penale da 10 milioni di dollari
Johnny Depp e Amber Heard hanno rischiato 10 anni di carcere e la soppressione dei due yorkshire, Pistol e Boo, dopo la loro introduzione senza permesso, violando la tutela della biosicurezza dell'Australia. La questione adesso è risolta, ma a che prezzo: 10 milioni di dollari è la cifra che il divo di Hollywood ha dovuto sborsare per l'importazione illegale degli animali e la falsificazione dei documenti. Il prezzo pagato equivale al 10% del suo cachet per girare in Australia il quinto capitolo di Pirati dei Caraibi, è stata davvero una brutta tegola per l'attore e bisogna considerare che i costi non si fermano qui. Oltre alla parcella legale, ha dovuto anche noleggiare un jet privato per riportare i cani dall'Australia alla California, oltre ad aver assunto uno staff qualificato tra cui un dog sitter.
Non è la prima volta che una star si trova nel bel mezzo di un incidente diplomatico per colpa del suo animale da compagnia. Di recente, Justin Bieber è stato fermato alla dogana tedesca per la sua scimmietta, Mally, rimasta ferma lì in quarantena e mai più recuperata dal giovane cantante che, nelle 4 settimane a disposizione, ha dimostrato di non avere a cuore l'animale. Per fortuna, non è stato questo il caso di Johnny Depp che amava e come i suoi Pistol e Boo, anche se il prezzo da pagare è stato salatissimo.
Perché sopprimere i due cani? In un pezzo scritto da Zeina Ayache per Scienze Fanpage, si spiega come la fragilità dell'ecosistema australiano ha visto, nel corso dell'ultimo decennio, l'estinzione di alcune specie di mammiferi. La causa? Proprio da ritrovarsi nel fatto che l'arrivo di specie straniere ne hanno sconvolto l'esistenza, ecco perché la biodiversità australiana è così ricca e particolare, perché per milioni di anni ha vissuto in totale isolamento favorendo lo sviluppo di 560.000 specie differenti che si trovano solo in Australia. Un po' di numeri, tratti sempre dal pezzo su citato: in Australia ci sono il 92% delle specie di piante più alte, l'87% dei mammiferi, il 93% dei rettili, il 94% delle rane e il 45% degli uccelli.