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A luglio nelle sale “The White Crow”, film sulla vita di Rudolf Nureyev diretto da Ralph Fiennes

Uno degli astri lucenti del panorama artistico mondiale, non poteva non essere omaggiato attraverso una riscrittura cinematografica della sua vita. Ed ecco che The White Crow racconta la vita di Rudolf Nureyev, il ballerino russo più noto al mondo, dal talento indescrivibile e dalla potenza espressiva ineguagliabile, descritto dall’occhio attento e accurato dell’attore e regista inglese, Ralph Fiennes, che rievoca in questa pellicola i momenti salienti del percorso umano e artistico della ribelle étoile.
A cura di Ilaria Costabile
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Esistono delle personalità che sono destinate ad essere irripetibili, grandiose nella loro unicità, che non rappresentano un modo di fare arte, ma ne sono la personificazione assoluta. Rudolf Nureyev è stato l'astro che più di tutti ha lasciato una scia luminosa e ammaliante nel mondo più discreto, introspettivo, quello della danza; perché animato da quel fuoco sacro, quella passione che lo ha reso un'icona della danza mondiale, dotato di una grazia e un'eleganza innate, tutt'oggi ineguagliabili. L'attore e regista inglese Ralph Fiennes cura la regia del film The White Crow dedicato ad una delle figure più ammirate del panorama artistico globale.

"La trama di The White Crow"

Giovane, ribelle, dotato di un'elasticità e una duttilità corporea fuori dal comune, bello e schivo, seducente e misterioso, il noto ballerino russo è stato già soggetto di trasposizioni cinematografiche, anche piuttosto recenti. Ma in The White Crow la danza va di pari passo con la storia umana e personale di un uomo che ha rivoluzionato la staticità di un universo così schematico come quello della danza classica. Il film racconta della sua infanzia, in Russia, nel paese di Ufa sotto il regime sovietico, racconta della sua passione crescente per il ballo e per l'arte, così forte che a soli 22 anni già faceva parte della compagnia di Kirov, tra le più importanti dell'Unione Sovietica. Di lì a poco tempo sarebbe diventato l'incarnazione della leggerezza, dell'istintualità, del dinamismo e dell'interpretazione sentita, dolente e potente, che si lasciava alle spalle i dettami di un'impostazione rigida e conformista. Nureyev viene raccontato nella fase della sua vita più rivoluzionaria. Durante una tournée in Francia, la prima che gli fu concessa, riuscì a sfuggire agli ufficiali del KGB, e non tornare mai più nel suo Paese che non gli avrebbe permesso di ingrandire e realizzare i suoi sogni di gloria. Per 26 anni non potè mai più rientrare in patria, accusato dal governo di alto tradimento, e forse questo esilio forzato gli permise di diventare la stella che è diventato con il tempo, ballando nelle più grandi città europee, fino ad arrivare a New York, rivoluzionando l'unico mondo che davvero gli appartenesse, l'unica modalità espressiva che gli consentisse di essere se stesso.

La regia di Ralph Fiennes

Il film è diretto da uno degli attori più noti della scena internazionale, Ralph Fiennes, conosciuto per interpretazioni di rilievo, da Schinder's list al Paziente inglese, da Harry Potter a Grand Budapest Hotel; con The White Crow si trova alla sua terza regia preceduto da il CoriolanoThe Invisible Woman, ma nella pellicola vestirà anche i panni di Alexander Pushkin, uno dei più noti maestri di danza russi. Il suo intento è quello di catturare la genialità di un uomo, il cui destino è stato segnato da continue sfide; l'artista e l'individuo, ecco i due personaggi che compaiono nel film e che ritroviamo nella fiera figura del giovane ballerino Oleg Ivenko, al suo debutto cinematografico e al suo fianco troviamo Adèle Exarchopoulos, nel ruolo di una delle più care amiche del ballerino russo. In Italia il film sarà proiettato nelle sale il 27 giugno, distribuito da Eagle Pictures e in questi giorni è stato diffuso il trailer in lingua italiana, non resta solo che aspettarne l'uscita per poter danzare, ancora una volta, portati dalla magia evocativa della danza e dalla grandezza di Rudolf Nureyev.

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