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Abel Ferrara, ribellione e dannazione, oltre il confine

Anticonformista, grezzo e iconoclasta, autore di film disturbanti, sconvolgenti, e sempre fuori dalle regole; Abel Ferrara, oltre la follia.
A cura di Alessio Gradogna
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Abel Ferrara, il dannato ribelle del cinema contemporaneo

Abel Ferrara è, a modo suo, uno dei registi più complessi, estroversi, creativi, folli e geniali del cinema contemporaneo. Un autore che ha sempre sfidato le norme, le consuetudini e le mode, fregandosene delle direttive e della razionalità, per costruire un mosaico filmico di volta in volta spiazzante, disturbante, sconvolgente e sempre innovativo. Nei suoi lavori si è quasi sempre basato su storie oscure, figure borderline, narrazioni sporche e taglienti, dipigendo personaggi disperati, anticonformisti, ribelli, e perennemente sull'orlo del baratro… O perduti nel baratro stesso.

Ripercorrere la sua filmografia significa fare un viaggio nei meandri del nichilismo, dell'anarchia, della scoperta e della disillusione, e comporre un disegno di morte e resurrezione, disprezzo e fatalità, religione e dannazione. Gli antieroi di Ferrara hanno sempre viaggiato sul binario del pericolo, deflagrando più volte dalla strada maestra. Andando in ordine sparso, come non ricordare, ad esempio, l'autodistruzione quotidiana di Harvey Keitel in Il cattivo Tenente (di cui è appena uscito in Dvd il buon remake di Herzog), la terribile e insopportabile sofferenza di Lily Taylor nello splendido The Addiction, o la devastante crisi interiore del fiore di Francia Juliette Binoche (ora al cinema in Copia Conforme) nel bellissimo e sottovalutato (perchè non capito) Mary?

E ancora, abbattendo confini e censure, l'abominevole inquietudine esistenziale di The Driller Killer e L'angelo della vendetta, il terrore universale di Ultracorpi – L'invasione continua, la magnifica tragedia greca di Fratelli, il noir rivisto e corretto di King of New York, fino al divertissement coinvolgente e tremendamente erotico di Go Go Tales.

Approcciarsi alla poetica di Abel Ferrara significa immergersi nella perversione, nel dolore, nel sesso, nel sangue, e ferire la propria anima, godendo però di un cinema unico, prezioso, e di livello assoluto.

Alessio Gradogna

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