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Addio a Gordon Willis, leggendario direttore della fotografia de “Il Padrino”

Fu il direttore della fotografia de “Il Padrino”, di “Zelig” e di “Manhattan”, un maestro nel creare suspense, giocando con la penombra nelle sequenze notturne.
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È morto Gordon Willis a 82 anni, una leggenda del mondo del cinema. Era il direttore della fotografia più acclamato e riconosciuto, sue le atmosfere e le luci de "Il Padrino" e di molti tra i più noti film di Woody Allen, come "Zelig" e "Manhattan". Una perdita epocale per Hollywood, Willis ha firmato le migliori pellicole degli anni Settanta ed Ottanta, limitandosi a pochi e riconosciuti titoli negli anni seguenti. Candidato all'Oscar due volte, la statuetta non l'ha mai vinta nonostante la critica gli avesse più volte riconosciuto un ruolo decisivo nella realizzazione di tutte le atmosfere dei suoi film. Nel 2000, infatti, fu premiato con un Oscar alla carriera.

I suoi film, la sua vita. Gordon Willis era nato a New York il 28 maggio 1931, figlio di un truccatore sotto contratto per la Warner Bros., fu prestando il servizio militare che divenne un artigiano della fotografia prestandosi come operatore di documentari e fotografo durante la guerra in Corea. Ritornato nella Grande Mela nel 1956, iniziò a lavorare come assistente-operatore in documentari e pubblicità. Fece il suo esordio come direttore della fotografia di "End of the Road" nel 1970, dopo aver lavorato con Alan Arkin e con Alan J. Pakula per "Una squillo per l'ispettore Klute" nel 1971, l'anno seguente è direttore della fotografia de "Il Padrino", fu lì che diede sfoggio del talento immenso della sua arte, ispirandosi alla luce usata da pittori come Vermeer, Rembrandt e Sargent. Usando un filtro giallo, anticò il quadro riproducendo con fedeltà colori e umori di quegli anni.

Sue le luci anche per "Il Padrino – Parte II" nel 1974 e "Il Padrino – parte III" nel 1990. Nel 1976 ha diretto la fotografia de "Tutti gli uomini del presidente". Il sodalizio con Woody Allen è durato in tutto per otto film, oltre a quelli su menzionati "Io e Annie" (1977), "Interiors" (1978) "Stardust Memories" (1980), "Una commedia sexy in una notte di mezza estate" (1982), "Broadway Danny Rose" (1984) e "La rosa purpurea del Cairo" (1985).

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