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Addio a Lawrence Paull, scenografo di Blade Runner e Ritorno al Futuro

È morto Lawrence G. Paull, art director e scenografo nominato agli Oscar per “Blade Runner” di Ridley Scott. Aveva 81 anni. Tra i suoi lavori, capolavori assoluti del cinema americano degli anni ’80: “Fuga da Los Angeles” di John Carpenter e la trilogia di “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis.
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Il mondo del cinema piange Lawrence Paull, storico scenografo di Hollywood e firma autorevole dietro le scenografie di capolavori assoluti: "Ritorno al futuro" di Robert Zemeckis, "Blade Runner" di Ridley Scott, "Fuga da Los Angeles" di John Carpenter e "All'inseguimento della pietra verde" di Robert Zemeckis. Lo scenografo aveva 81 anni. È morto domenica 11 novembre nella sua casa di La Jolla, San Diego in California.

Le opere di Lawrence Paull

Nato il 13 aprile 1938 a Chicago, Lawrence Paull era laureato in Architettura presso la University of Arizona. Il tratto distintivo dell'opera di Lawrence Paull è ben visibile nei film di Robert Zemeckis, "All'inseguimento della pietra verde" (1984) e "Ritorno al Futuro" (1985). Di grande spessore i suoi lavori per John Carpenter: "Avventure di un uomo invisibile" (1992) e "Fuga da Los Angeles" (1996), sequel di "Fuga da New York". Tra i film anche "Harlem Nights (1989), "Predator 2" (1990), "Born Yesterday" (1993) e Sgt. Bilko (1996). Lawrence Paull si è ritirato dalle attività nel 2004, anno in cui decise di accettare una cattedra alla Chapman University a Irvine, in California. Lo scenografo lascia una moglie, a cui era legato da 36 anni di matrimonio, suo figlio Michael, presidente del Disney Streaming Services , sua figlia, Lesley.

La nomination agli Oscar per Blade Runner

Lawrence Paull, per la sua opera in "Blade Runner", condivise la nomination agli Oscar per la miglior scenografia con Linda DeScenna e David L. Snyder. Disse di Ridley Scott a proposito di "Blade Runner": "Ridley ha saputo affidarsi al reparto artistico, è stato molto saggio da parte sua. È stato un compito stimolante per lui e per noi, è stato qualcosa di monumentale. Credo che, nonostante tutto, noi abbiamo tutti vinto qualcosa con quel film". 

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