Addio ad Andrzej Wajda, il regista polacco che vinse a Cannes con “L’uomo di ferro”
Il cinema piange Andrzej Wajda, regista polacco autore di numerosi film sulla storia della Polonia. Aveva 90 anni e sarebbe dovuto essere presente alla Festa del cinema di Roma per un incontro ravvicinato, dove verrà proiettato tra l'altro "Afterimage", suo ultimo film dedicato alla vita del pittore Wladyslaw Strzeminski. Vinse la Palma d'oro a Cannes nel 1991 con il film "L'uomo di ferro", un racconto del movimento di Solidarnosc in cui compare Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995, nei panni di sé stesso.
Definito dalla critica come un regista "simbolo" per la Polonia, Wajda ha provato con i suoi film a raccontare una Polonia stoica ed eroica che non dovrà più ripetere "sacrifici inutili". Nel 2000 ha ricevuto l'Oscar alla carriera per il suo contributo al cinema e nel 2006 ha ricevuto l'Orso d'Oro alla carriera nel corso del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Andrzej Wajda è stato sposato, in tutto, quattro volte: tra queste popolare fu la sua seconda moglie l'attrice Beata Tyszkiewicz e la sua quarta moglie, l'attrice e costumista Krystyna Zachwatowicz.