Al Pacino: “Il Padrino? Nessuno credeva in me, stavo per mollare”
Al Pacino apre il baule dei ricordi nel corso di un'interessante intervista rilasciata a Loaded, il magazine al maschile tutto cinema e spettacolo, e confessa che stava per gettare la spugna quando, dopo numerosi provini, non riusciva a convincere la produzione a dargli la parte di Michael Corleone ne "Il Padrino". La Warner Brothers non voleva saperne di scritturarlo, così lui stava per mandare tutto a monte per dedicarsi ad altro. Fu Francis Ford Coppola ad insistere con la produzione ed evitare quello che sarebbe, in futuro, diventato uno "scartato eccellente" (un po' come avvenuto per i primi progetti dei Beatles, di Madonna, Steve Jobs, la lista è davvero molto lunga).
Non volevo più recitare ne Il Padrino, perché non sapevo come sarebbe andata, non ne avevo idea. Pensavo: come farò a interpretare questo ruolo? Nessuno mi vuole, eccetto Coppola. All'epoca pensavo che fosse un po' matto…
Francis Ford Coppola vide Al Pacino recitare a teatro nel ruolo di un giovane tossicodipendente nel dramma "Does a tiger wear a necktie", un'interpretazione che gli valse un Tony Awards. Fu amore a prima vista. Ma perché la Warner Brothers non voleva saperne di scritturarlo? Molto semplice. Si preferiva puntare a nomi già da botteghino, come Jack Nicholson, Robert Redford o Warren Beatty ma, fortunatamente per gli amanti del cinema, Francis Ford Coppola riuscì ad impuntarsi ed avere la meglio. I risultati hanno poi confermato che il regista aveva assolutamente ragione.
Devo dire di essere stato molto fortunato, perché Francis Ford Coppola è un grande uomo e se lui non mi avesse voluto a tutti i costi, io non avrei mai recitato in quel film.
Per "Il Padrino", Al Pacino riceverà la prima nomination agli Oscar della sua brillante carriera. E pensare che ne è riuscito a vincere soltanto uno, in "Scent of a woman – Profumo di donna" nel 1993.